A proposito della nuova legge cinese sull’infanzia

DI MARINA AGOSTINACCHIO

Ricordate anni fa, in #Cina, la legge relativa al divieto di avere un secondo figlio per le coppie sposate?
Ciò rientrava nella strategia politica di controllo delle nascite ai fini di una pianificazione familiare.

Questa legge, battezzata come legge del figlio unico, fu creata in seguito all’enorme #incremento demografico del Paese. Essa entrò in vigore nel 1979.(Fu dopo la morte di Mao; il suo successore, #Deng Xiao Ping, introdusse per legge il divieto per ogni donna cinese di avere più di un figlio). Mao aveva introdotto una serie di misure politiche per favorire la natalità e il provvedimento portò a raddoppiare il numero della popolazione cinese.

Era il 1 ottobre del 1949.Del resto già nel 1976, la Cina contava quasi un miliardo di persone.
La nuova disposizione legislativa di Deng Xiao Ping fu vista da molte democrazie come spinta ad abusi dei diritti umani.
La politica del figlio unico fu abolita dalla Corte Suprema cinese nel 2013, “mentre la normativa nazionale e locale scoraggiava civilmente e penalmente un numero superiore a due”.

A un certo punto, ecco, da poco, la nuova ulteriore svolta; si tratta di un cambiamento nella pianificazione familiare a qualche settimana di distanza, dopo la pubblicazione dei dati del #censimento decennale. Quindi, l’annuncio dell’inversione della politica sui figli è arrivato poche settimane dopo la pubblicazione dei risultati.
Ma quale la risposta della rilevazione dei dati acquisiti?

Un drastico calo delle #nascite; la popolazione cinese è infatti cresciuta al tasso più lento nell’ultimo decennio dagli anni ’50.
Lo stop al limite di due #figli per coppia, e l’indicazione ad averne tre, è stata decretata dall’Ufficio politico del Partito comunista cinese.
Il contrordine del presidente cinese Xi Jinping: “Cinesi, fate tre figli” è ora lo slogan, conseguenza della decisione di #Pechino per un cambiamento della politica sul controllo delle nascite.

La data dell’entrata in vigore della legge non è ancora stata resa pubblica. L’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, dopo una riunione del Politburo, presieduta dal presidente cinese Xi Jinping, ha parlato della paura che in un prossimo futuro possa venire meno la manodopera, della volontà di «migliorare la struttura della popolazione» e di «affrontare l’invecchiamento della popolazione».

“Le nuove #nascite sono sempre meno ogni anno e le persone con più di 60 anni sono passate da essere il 13,2 per cento dei cinesi nel 2010 al 18,7 per cento del 2020. Secondo gli esperti, nel giro di pochi anni la popolazione cinese potrebbe cominciare a decrescere, mentre l’invecchiamento progressivo diventerà un serio problema dal punto di vista economico e sociale, tanto che potrebbe compromettere l’ascesa della Cina come prossima potenza mondiale”(Il Post 5 giugno 2021)

Nella #ricerca, c’era un hashtag sulla politica dei tre figli con un sondaggio che chiedeva se le persone pensavano di essere pronte ad avere tre figli. 29.000 su 31.000 persone hanno affermato di non essere pronte, e altri hanno affermato di essere pronte o di pensarci.

Anche le persone intervistate sulla politica hanno mostrato sentimenti di incertezza. Una donna ha detto che era costoso comprare una casa e pagare l’istruzione, quindi potrebbe essere troppo costoso avere più figli.

Nel 2016, la Cina ha interrotto la sua politica del figlio unico in modo che le coppie potessero avere due figli. Il costo dell’educazione dei figli nelle città ha impedito alle persone di voler creare una famiglia. Ora, il governo vuole anche sostenere di più i genitori.

#cultura#riflessione#cosedasapere#famiglia

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