Palcoscenico ⋆ lo scrigno di pandora

DI FRANCESCO ITALIANO

Un elemento fondamentale in un’opera pittorica e’ data dalla superficie su cui si lavora. Quella che ho usato per questo lavoro e per altri di questo periodo, e’ stata scelta per riprendere un soggetto a me caro che e’ il teatro della vita…

È molto devastato ed era un piano di lavoro, un foglio di faesite su cui ci sono tagli e residui di lavorazioni a cui ho poi aggiunto altra materia come da tempo faccio.

Unendo informale e figurativo ( informal surrealismo) lo chiamo io: Questo non e’ altro, in fondo, il processo che continuamente avviene in natura in cui ogni cosa muta e si evolve per poi giungere alla distruzione e alla rinascita.

In questo percorso l’uomo ha la parte deleteria e una funzione chiaramente distruttiva… questo e cio’ che vorrei cambiasse. L’uso della base è voluto e ricercato ed è simbolo di un percorso difficile da superare, impervio e disastrato su cui diviene difficile persino dipingere.

Quindi su cui è giungere ad un effetto pittorico classico e la precisione accademica, andando oltre la necessita’ di voler dimostrare perizia ma ricercando l’impatto forte coloristico come gesto di non accettazione di una realtà che ci sta sopraffacendo nella sua costante decadenza culturale e spirituale.

Il quadro e’ a circa il 70 % della sua lavorazione e, a parte possibili cambiamenti in divenire, manterra’ questi segni strani e irregolari che rappresentano appunto le ferite e le difficolta’ che la vita ci impone mentre noi ci intestardiamo a voler vivere e continuiamo a lottare per la nostra sopravvivenza.

I pennelli e i colori leniranno il dolore perche’ in barba alla stupidita’ umana lo spettacolo deve continuare e possibilmente le ferite, quasi miracolosamente, guarire e sparire …