L’undici maggio di 40 anni fa ci lasciava Bob Marley.
Non se ne andava solo un’icona della musica reggae ma soprattutto un poeta, un cantore (un griot) delle sofferenze di un popolo oppresso, quello afroamericano e un difensore dei diritti di ogni persona sfruttata ad ogni latitudine del pianeta.
Se ne andava un ambasciatore di pace e un guerriero che con la potenza della sua musica e la forza evocativa delle sue parole invocava il riscatto di tutte le persone vessate e discriminate.
Oggi il suo messaggio è ancora tragicamente attuale laddove nuove forme di schiavitù, nuovi luoghi di schiavitù e nuovi oppressori continuano ad alimentare ingiustizie e povertà.
Miniere, fabbriche, campi dove esseri umani – uomini, donne e bambini – continuano ad essere sfruttati, privati della libertà e della dignità.
Ecco allora che diventa importante ascoltare le sue canzoni, leggere i suoi testi e trovare così l’ispirazione per resistere e lottare.
Oggi, domani, dopo domani facciamoci accompagnare e sostenere dalle sue Redemption Songs.
Give Praise and remember:”who jah bless, no man curse”.
Foto da EuroPosters.it
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