DI ENZA BLUNDO
Il problema sanitario ha sicuramente una grande importanza, ma l’economia deve restare prioritaria nella considerazione lungimirante della vita delle persone. Poiché si è rivelata in tutta la sua drammaticità, oltre che per molti aspetti paradossali, l’incapacità di fronteggiare l’emergenza economica da parte di questo governo, sarebbe impensabile veder capillarmente e tempestivamente tutelate tutte le realtà penalizzate da un lockdown nazionale. Già sono in ritardo le erogazioni delle precedenti casse integrazioni e non è stato garantito nulla a tutti gli operatori dei settori bar, discoteche, pub e tutti gli stagionali. Io penso che cosa buona e giusta sarebbe la massima attenzione da parte di tutti.
Un “auto-lockdown” dovrebbero farlo solo coloro che hanno patologie e si sentono a rischio.
Per tutti gli altri la cautela del distanziamento e il rispetto delle altre misure precauzionali dovrebbero bastare, anche perché i dati dimostrano chiaramente che il numero di positivi non equivale a malati.
Riguardo gli ospedali pieni e in affanno, non dobbiamo dimenticare che non sono stati neppure compensati i tagli alla sanità degli anni precedenti; per contro sono stati spesi miliardi in altro modo più redditizio elettoralmente o più scenografico, basti pensare al business degli inutili e impresentabili banchi a rotelle pagati a caro prezzo.
Chiedere un lockdown di un mese in questa realtà equivale ad un egoismo sanitario.
*Immagine Pexels
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