A quando un’operazione verità sulla scuola?

di Salvatore Salerno

Sindacalisti che avrebbero dovuto bloccare quei concorsi banditi in quel modo l’anno scorso, favorire assunzioni e mobilità. PD dell’ambiguità e delle correnti interne, del tutto e del niente. M5S utile ai padroni dei conti, cedimenti a catena di chi dovrebbe difendere i diritti. Fuffa oltre ogni tempo limite e illusioni. 
Gli emendamenti in commissione bilancio non dispongono dei finanziamenti necessari per la stabilizzazione dei tre anni di servizio senza demerito dal Governo Draghi con Bianchi d’accordo. 

Sono già partiti e pubblicati decreti per mobilità, assegnazioni e utilizzazioni dal Ministero, anche il concorso ordinario per la parte STEM. Tre quarti dei precari con il diritto alla stabilizzazione lasciati al loro destino (sempre in cattedra ma sempre da supplenti e precari), un terzo dei posti dello straordinario non assegnato da bocciature ingiuste.
Se non si fanno i percorsi di abilitazione veloce (per gli esclusi dallo straordinario ed è quello che si doveva chiedere da subito non concorso truffa), se non si estende la possibilità di abilitazione e stabilizzazione anche alla seconda fascia, se da questo Parlamento non esce il minimo sindacale, cioè più soldi per la scuola nel decreto sostegni bis o, a questo punto, passare alla richiesta di un altro decreto solo scuola con finanziamenti adeguati anziché “senza oneri per lo Stato”, andate e andiamo in vacanza che è meglio.
Se il quadro è questo, allora, bisogna stare con i piedi per terra, evitare che si arrendano perfino i Pittoni e Verducci, che anche i sindacati cedano su tutto e, saggiamente, invece, si ottenga qualcosa che non costi moltissimo sul capitolo reclutamento oggi, salvando la logica e i diritti a futura memoria, pensare ad un autunno caldo. Questo si può fare solo rinviando la questione principale che si chiama “decine di miliardi di euro”, un’operazione verità per organici e contratto.
Cosa ci si può aspettare dal caldo estivo in un Paese che destina all’istruzione e ricerca una percentuale di PIL di molto inferiore alla media europea?
Da una commissione parlamentare bilancio incapace di scalfire i vincoli del Ministero dell’Economia? Sarà un primo settembre uguale a quello dell’anno precedente. Perché Draghi e la sua maggioranza hanno così deciso, meno soldi per tutti a partire dalla scuola. E’ finita l’epoca dello Stato che dà e non prende, Draghi assomiglia sempre più a Monti, il Presidente delle lacrime e sangue per i molti con relativi privilegi per i pochi.
L’attenzione e le possibilità di reazione del Paese, soprattutto nella scuola, si sfaldano ogni giorno per l’arrivo dell’estate, a fine giugno si fanno i bilanci e si archivia un anno scolastico. Quel che è stato è stato, non si metta però un punto definitivo ad una battaglia per la scuola pubblica, la dignità e il diritto di chi nella scuola ci lavora, dai bisogni e dalle attese di alunni e studenti.
Se c’è da rinviare in autunno non c’è da scandalizzarsi, si prende atto del percorso fin qui, deludente, ma si chiuda quel decreto sostegni bis lasciando aperte almeno due possibilità per il reclutamento, abilitazione e seconda fascia senza soldi subito che Draghi e il governo non vogliono scucire.
Non si aprono i cordoni della borsa, per un ruolo nell’organico di diritto della scuola fermo alla Gelmini. Perché più soldi, nessuno, a quanto pare, intende metterli su questo e non esistono immissioni in ruolo a costo zero, la verità nascosta.

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