L’abbraccio che si fa con gli occhi e che non riesce a contenere tutta la bellezza di questo incanto.
L’abbraccio che si fa alla vita che con le sue molteplici sfumature disegna per noi una navigazione unica da custodire e cullare dolcemente proprio come fanno le onde con il loro mare.
L’abbraccio non dato, quello che siamo sempre in tempo per recuperare per non pentirci poi di averlo fatto mancare.
L’abbraccio con il sentire le cose che arriva spontaneo, anche con le parole che circondano di vero affetto chi scegliamo di portare nel cuore.
L’abbraccio a ciò che viene definito diversità, quello che ci pone difronte ai nostri limiti da superare, quello che alberga in chi non vuole andare oltre per il timore di diventare altro e doversi poi scontare con la banalità dell’uniformità.
L’abbraccio con il cuore, quello che appartiene a chi non si vergogna di averne ancora uno e di usarlo nonostante tutto e tutti.
Una navigazione colma di abbracci a tutti i naviganti che rassicurano e curano le nefandezze di chi non ama il vivere profondo e sceglie di annegare nella sua superficialità…
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