Achille Formis, lago di Como

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Achille Formis è un artista poliedrico, tanto che prima di dedicarsi alla pittura si cimenta con successo nel canto lirico.

La sua predilezione per le riproduzioni dal vero, in assonanza con l’amico collega Eugenio Gignous, considerato uno dei maestri del naturalismo lombardo, lo porta a preferire paesaggi lacustri e fluviali della suddetta area geografica.

Non tralascia, tuttavia, scene campestri e paesaggi spazianti dal nord al sud Italia, talvolta corredati di dettagli esotici riconducibili a rievocazioni mediorientali, o vedute veneziane caratterizzate da un sorprendente tocco analitico.

Meno noto al grande pubblico di quanto meriterebbe – sorte peraltro comune a diversi artisti operanti nella seconda metà dell’Ottocento italiano – mostra comunque una ricercatezza realizzativa meticolosa, conseguenza di un’indole peculiarmente concreta ed acuta, atta a sfruttare opportunamente il contesto culturale di appartenenza.

L’autore è inoltre menzionato nel prestigioso testo monografico Paesaggi Lombardi (dall’Olona al Ticino) – Itinerari sentimentali di Alex Visconti, Impressioni pittoriche di Giannino Grossi.

L’opera di cui sopra, Lago di Como, al pari di Cascinale Lombardo, del 1867, per quanto non datata ma firmata, appartiene ad una serie a tema piuttosto nutrita ed è attualmente collocata presso una collezione privata.

Molto interessante, lo studio sulla luminosità, in grado di attribuire alla scena un’atmosfera ancorata alla realtà, ma non scevra di riferimenti più astratti.

Non è infatti un mistero la caratteristica della pittura di paesaggio lombarda, diretta ad evidenziare natura e paesaggio in ogni suo componente, fino ad accettare gli stessi elementi d’avanguardia…

Achille Formis 1832 – 1906
Lago di Como (non datato)
Olio su tela applicata su tavola (29,8 x 60 cm)
Collezione Privata

 

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