di Flora Gilda Pianta
Adesso che…
Adesso che il tempo ha quella piattezza che
non riconosce vermigli cuori
dopo che il mio è emigrato con mio padre
e ho conosciuto il dolore.
Adesso che cammino ed osservo
la natura e le sue leggi,
ma la minuzia era dei tempi andati.
Adesso che piango solo quando
sento profumo di immortalità
nella fioca visione di un viso nel ricordo,
adesso che è preponderante
fare sorgere qualche idea
per il logico principio di continuità,
penso che Dio è Amore
e gioca a nascondino
per attutire i suoi atti, si spera
che con gli uomini è la sua perdonanza.
Adesso che scopro che ho gli occhi spigolosi
li sbatto sovente al rumore di una risata
l’ elaborazione del lutto ha pieghe nascoste
che anche il mio respiro deve accettare.
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