“Adriatica 98” di Vincenzo Pastore, un racconto on the Road

DI MARCO MICHELE CAZZELLA

Scritto brillantemente dal talentuoso Vincenzo Pastore. In prima persona. Ambientato tra Brindisi, Pescara, Ancona, Padova, Rimini, Pesaro, Lecce e Otranto. Racconta di un ragazzo di nome Marco, un magazziniere farmacista, il quale non potendo partire con i suoi amici per una vacanza prevista in Grecia, a causa del suo datore di lavoro che decide di dargli delle ferie dilatate in due tempi. Pensa bene di farsene una propria.

Un racconto breve, on the road, che percorre sia le strade reali che quelle del tempo. Per questo è molto nostalgico e vi sono moltissimi riferimenti a quegli anni. Come il primissimo cellulare che lui si porta con sé. Un walkman pieno di musicassette, vecchi videogiochi giocati al pc; oppure in una sala giochi con i classici cabinati da cui inserire la monetina per non dimenticare della mitica Lira nostra moneta storica scomparsa da moltissimo. Il testo è anche malinconico perché, durante la lettura si scorgono diversi momenti del passato del protagonista in ricordi come quello del nonno ormai scomparso; oppure il primo bacio dato alla bella figlia del gelataio della sua vecchia zona: oppure ancora dell’esperienza familiare col padre, il quale lo ha molto segnato.

Inoltre, il testo è anche onirico perché di quando in quando, in sezioni separate compaiono i suoi sogni che l’autore descrive minuziosamente. A tal proposito vorrei farvi presente con quanta attenzione ha curato nei dettagli come le svariate spiegazioni sugli insetti che leggeva tramite un libro apposito essendone appassionato; oppure della scelta di un carattere apposito per stilare la lista degli oggetti da portare lungo la sua odissea.

Oppure ancora della sottolineatura dei vari articoli di giornale che leggeva, o ascoltava tramite l’autoradio. Per non parlare dei due dettagliatissimi momenti in cui descrive passo per passo il suo controllo della propria vettura dando in tutto questo e altro ancora un tocco di realismo come se chi legge stesse viaggiando assieme a lui.
I personaggi sono ben caratterizzati e ognuno ha la propria personalità, il proprio carattere che li distingue l’uno dall’altro e dei modi di fare che sembrano vivi.

In definitiva un bellissimo libro estivo da portare sotto l’ombrellone, ma consigliato anche per colorare le fredde giornate invernali. Molto divertente in alcuni punti nonostante la sua natura introspettiva e analitica con una parentesi erotica ma molto bella perché è romantica e non troppo spinta. Dolcissimo.

Per certi versi anche sportivo visto che i mondiali di calcio del ’98 sono un personaggio quasi onnipresente. Un libro che merita assolutamente di essere letto, il quale consiglio a chi ha vissuto quegli anni, ma anche di chi non vi si è trovato per conoscerli.

Immagine tratta dal web

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