Affidiamoci alla scienza, o dalla pandemia non se ne esce

di Michele Piras

Ebbene anche io, come tanti immagino, ignoro precisamente cosa ci sia nei vaccini.

Del resto ignoro anche cosa ci sia nella Tachipirina o nell’Oki, di cui pure faccio abbondante uso.

Come del resto ignoro come si piloti un aeroplano e quali stregonerie, permette l’ironia, lo reggano in aria.

Così come ignoro le ragioni per cui le automobili debbano tenere la destra e non la sinistra, cosa che mi sarebbe parsa politicamente più affine alle mie libere scelte.

Eppure mi fido della scienza, che è uno dei motori fondamentali del nostro progresso umano e civile.

E mi fido dei piloti dei molteplici voli sui quali sono salito in vita mia.

E guido tenendo la destra.

Ma soprattutto credo che libertà sia una forma di autodisciplina, che si esercita entro certi limiti, fermandosi dove inizia quella altrui, costruendo una società nella quale le regole sono necessariamente la garanzia della libertà di tutti.

E non si regge una società nella quale c’è chi sceglie di non attenersi alle regole e, persino poi, pretende di non pagarne le conseguenze.

L’ennesima aggressione di questi giorni è un fatto grave.

E la pretesa di pochi sta concorrendo, non poco, a protrarre uno stato di emergenza che ricade su tutti: sulle persone, che sono tutte libere alla pari, sulla micro economia e sul lavoro di tanti.

Ecco, non è accettabile che si continui così.

E se questo è il dato si prendano, con decisione, le conseguenti decisioni.

Si chiama obbligo vaccinale.

Lo si faccia e basta.