Agribike di Biccari, paesaggi unici e sapori indimenticabili

DI SIMONA MAZZEO

Al centro dell’Appennino Dauno, a Biccari, in ebike è possibile raggiungere infinita bellezza e anche immensa bontà.

Nel territorio comunale è infatti attivo un percorso specifico denominato “Agribike” che permette ai ciclisti di pervenire, senza difficoltà e in poco tempo, nei pressi di fattorie ed agriturismi, così conciliando la passione per l’attività sportiva all’aria aperta con la possibilità di godere della vasta e varia offerta di produzioni tipiche locali che si possono degustare in location incantevoli.

Giunti a Biccari si rimane subito folgorati dalla bellezza tipica che accomuna i borghi della Daunia, dove piccole stradine che si intersecano e culminano a volte dinanzi a portoncini antichi e suggestivi, altre di fronte ad incantevoli murales dipinti su pareti di abitazioni, sembrano traslarti in una dimensione suggestiva, in cui l’antico e il moderno si alternano in maniera sublime.

Una misteriosa torre bizantina a forma cilindrica situata in pieno centro storico domina Biccari e ospita al piano più alto (la torre è alta 23 metri) un grazioso ed interessante Museo etnografico della civiltà contadina, dove sono conservate vecchie testimonianze di quella che fu la vita dei contadini del luogo.

I loro strumenti di lavoro, gli abiti indossati, gli oggetti di uso comune, le foto, raccontano la casa contadina, il lavoro nei campi, il lavoro artigianale, la religiosità di quella gente.

Ma Biccari oltre ad essere un borgo di autentica ed incontestabile beltà, è una meta dove è possibile vivere emozioni intense en plein air contemplando paesaggi mozzafiato.

Pedalando in ebike sul percorso “Agribike” i sensi trovano un appagamento totale. Odori unici accompagnano ogni giro di pedali e per ogni metro percorso un nuovo scenario si profila quale incanto per la vista.

A rendere tutto ancora più unico è il movimento quasi ipnotizzante delle pale eoliche che sembrano seguirti e i colori che in Puglia come risaputo raggiungono intensità particolari.

Percorrendo il sentiero Frassati si giunge al vicino comune di Castelluccio Valmaggiore dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Nel comune (che ha anche dato i natali al brigante Lorenzo Pirro) colpisce subito la caratteristica pietra locale ma non passano inosservati neanche i protomi che si possono ancora toccare per le strade e che hanno funzione propiziatoria.

Qui è d’obbligo una tappa al Museo Valle del Celone, indispensabile anche per comprendere ancor di più la ricchezza, non solo paesaggistica e naturale, ma finanche culturale ed archeologica dei posti che si stanno visitando a suon di pedalate.

Prima di inforcare di nuovo la ebike vale la pena raggiungere il Piscero, l’antico lavatoio dove un tempo le donne lavavano i panni e che ha una forma molto singolare, essendo costituito da uno stretto tunnel a gomito.

L’acqua viene da una sorgente interna che scorre per 40 metri nel suo tunnel.

Da Castelluccio la pedalata sul tratto Agribike porta ad un grazioso Agriturismo situato in località Tertiveri, esattamente di fronte alla Torre di Tertiveri che domina l’area dalla collina su ci è ubicata.

Una torre silenziosa e solitaria, che circondata da soli campi di grano, rappresenta la testimonianza preziosa dell’antica città vescovile, perché in un tempo lontano risalente al Medioevo Tertiveri era una sede vescovile.

Giunti all’Agriturismo Irene è il momento di parcheggiare la ebike per addentrarsi in un mondo di sapori che renderanno ancora più immemore la pedalata del rientro.

Una masseria dove tutto, a partire dall’accoglienza, viene fatto con accuratezza e passione. La struttura molto curata contiene al suo interno un albero che inevitabilmente finisce per attrarre i clienti.

Fin da subito vi chiederete come abbiano fatto a far entrare un albero cosi grande nella sala ristorante ma solo se sarete davvero attenti troverete la risposta altrimenti sicuramente soddisferà la vostra curiosità Gabriele il titolare, sempre gentile e disponibile.

Al di là di questa piccola stranezza, la vera peculiarità del posto è la qualità del cibo. Tutto ciò che viene proposto in tavola è a metri zero più che km zero.

La mozzarella ha un sapore più unico che raro, ma la vera ciliegina sulla torta è la ricotta che si scioglie letteralmente in bocca. Pare che a preparare caciocavalli e latticini sia la zia del titolare della Fattoria che abita li accanto e che è possibile vedere all’opera.

La struttura è infatti anche una attrezzata fattoria didattica.

Tra le specialità sicuramente va segnalato il caciocavallo filante servito in terracotta ed è davvero difficile da dimenticare e richiede il bis la crostata fatta con marmellata di mele cotogne.

L’experience in ebike a Biccari e dintorni sarà ancora gradevole se opterete per il supporto, specie se non esperti ciclisti, di guide di mountaine bike e/o istruttori qualificati come quelli che ho avuto la fortuna di avere con me durante il mio esilarante tour sul percorso Agribike.

Grazie a Francesco De Lorenzo e Francesco Velluto di Mtb Puglia e Ebike Extreme dopo oltre 10 anni ho percorso 23 km di felicità pedalando mentre il vento mi accarezzava il viso e intorno ammiravo il paradiso.

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