Alimenti industriali senza glutine: attenzione ai grassi e agli zuccheri nascosti

di Cristina Piloto (biologa e nutrizionista)

Gli alimenti confezionati senza glutine per celiaci sono salutari? In generale proprio no, al loro interno infatti troviamo sempre troppi grassi, zuccheri e additivi.
Al contrario, prodotti come il riso integrale, il miglio, la quinoa, la verdura, la frutta fresca e secca, i legumi, i semi oleaginosi sono naturalmente senza glutine e non contengono elementi indesiderati.
L’altra faccia della medaglia sono invece i prodotti per celiaci realizzati a livello industriale, alimenti di scarsa qualità nutrizionale e spesso anche nocivi.
In questi prodotti sarebbe presente un enorme quantitativo di zuccheri, additivi di provenienza non specificata, grassi poco sani, tra cui olio di palma, e conservanti superiore alla norma.

Ecco allora il consiglio per gli almeno 165 mila celiaci italiani che arriva direttamente dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino: non sottovalutare i possibili ingredienti nemici della salute, oltre al glutine, in una dieta per celiaci. Gli esperti raccomandano ai celiaci e a chi segue una dieta senza glutine di controllare sempre molto bene la lista degli ingredienti, anche quando questi prodotti si trovano in vendita in farmacia o in un negozio specializzato.
La Malattia Celiaca (o Celiachia) è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Il glutine è la frazione proteica alcool-solubile di alcuni cereali, quali frumento, orzo e segale.
La Celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extraintestinali, all’ associazione con altre malattie autoimmuni.
La celiachia può essere identificata con assoluta sicurezza attraverso la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale in corso di duodenoscopia.
La dieta aglutinata è l’unica terapia disponibile che va eseguita con rigore per tutta la vita. Questo tipo di alimentazione, per essere equilibrata e sana, deve avere come fondamenti gli stessi di una dieta mediterranea bilanciata in nutrienti, privilegiando ovviamente sempre i cibi a basso indice glicemico, limitando invece le farine a base di mais tanto diffuse in questo ambito, il riso bianco, le patate, ma soprattutto inserire sempre tali cibi all’interno di una dieta variegata, ricca anche di fibre.
Occorre inoltre differenziare sempre tra un’effettiva diagnosi di celiachia e le cosiddette intossicazioni da glutine, frequenti in chi abusa di pasta e pane, non alternandoli mai a cereali come il riso integrale, il miglio e la quinoa, ad esempio, che non lo contengono. In questi casi i sintomi sono più lievi e passeggeri e la dieta migliore è quella in cui il glutine viene ridotto o eliminato ma solo per un breve periodo di tempo.
In conclusione, l’invito da parte degli esperti è di fare attenzione agli ingredienti di ciò che si acquista, ancora di più se si è alla ricerca di prodotti specifici per celiaci. Meglio scegliere gli ingredienti e i cibi più semplici piuttosto che esagerare con alimenti confezionati troppo elaborati, e preferibilmente, fare dolci casalinghi.
Il metodo migliore, come afferma il dr. Berrino, medico, oncologo e esperto di nutrizione, è quello di andare, se si può, a fare la spesa accompagnati dalla propria bisnonna:
• Tutto quello che lei non riconosce come cibo non compriamolo.
• Leggiamo le etichette e se ci sono parole di cui la bisnonna non conosce il significato, parole impossibili da pronunciare, o se ci sono più di cinque ingredienti, o se è presente sciroppo di glucosio e fruttosio, non compriamolo.
• Infine, se c’è scritto che è stato aggiunto qualcosa che fa bene alla salute…non compriamolo! (scherzi a parte, fare attenzione a ciò che contengono i vari alimenti è un’abitudine che non dovremmo mai perdere).
*Immagine web

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