Alla ricerca della consapevolezza perduta

DI FRANCO FRONZOLI

Dobbiamo essere più consapevoli di chi siamo, essere consapevoli di non essere inferiori a nessuno, ma nello stesso tempo con l’umiltà di non essere superiori a nessuno.

Bisogna recuperare consapevolezza , delle nostre azioni, dei nostri atteggiamenti, del nostro vivere quotidiano.

Anche il silenzio può essere ritenuto un linguaggio di consapevolezza, così come la libertà si nutre di consapevolezza.

Bisogna cominciare anche a capire che il male non è soltanto di chi lo fa ma anche di chi non lo impedisce:questa è consapevolezza.

Dobbiamo essere soprattutto consapevoli che il giudicare gli altri non ci rende più intelligenti o più saggi, anzi, forse è più esatto  il contrario .

Ma dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti, delle nostre capacità,  senza ritenerci infallibili.

Nulla ci è negato come nulla ci è permesso.

Consapevoli, sì, soprattutto del fatto che ognuno di noi è diverso da qualsiasi altro, in tutto: nell’affrontare i problemi come nel vivere una giornata, come nelle scelte di vita .

Avere la lungimiranza di prevedere ciò che è male e ciò che è bene, anche questo, è un aspetto della consapevolezza.

Dobbiamo essere coscienti e convinti che solo con la consapevolezza si possono cambiare le cose … in megliio!

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