DI ORNELLA SUCCO
Dissipatrice,
quanto tempo sprecato;
quanta bellezza
ho lasciato fuggire
da questi occhi incapaci
di distoglier lo sguardo
dalle nuvole gonfie
come vele nel vento.
Simulatrice,
quanta pace interiore
ho saputo ostentare
mentre il cuore
meditava spietate vendette,
annotando sul libro dei conti
dare ed avere
come un negoziante.
Ingannatrice
con me stessa anzitutto
ché l’unico espediente
per non tradirsi mai
è credere davvero
alle proprie menzogne,
imparare a memoria
verità costruite,
dapprima per difesa
e poi per tedio
della propria pochezza
e di se stessi.
Quanta pochezza,
quanta finta saggezza,
quanta voglia
di gridare, spaccare,
frantumare.
Poi perdersi per ore
a contemplare
giochi di luce
sulle schegge di vetro
della mia anima
implosa su se stessa.
Il buio incombe,
chissà se la mia notte
avrà il conforto
della pallida luna.
Immagine tratta dal web
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