DI REDAZIONE
Albero sempreverde, appartenente alla famiglia delle Lauracee, con foglie dure che emettono un aroma intenso e gradito, dalle infiorescenze giallastre, maschili e femminili, con bacche nere, l’alloro cresce o da solo o formando piccoli boschi.
Miti e leggende
Protagonista di uno dei miti antichi più suggestivi, quello di Apollo e Dafne. Lui, innamorato folle, ma non corrisposto, la insegue imperterrito, fino a che, raggiuntala, la ninfa, per intercessione del padre Peneo, si trasforma in alloro.
In realtà Eros, per vendicarsi di un affronto da parte di Apollo, aveva colpito in precedenza Dafne con una freccia di Piombo, che la rese indifferente al corteggiamento. Il Bernini ha saputo rappresentare in modo sublime il momento della metamorfosi di Dafne in alloro.
Si racconta che fu lo stesso Cesare a farsi una corona d’alloro presa dal proprio bosco: in seguito, questo gesto fu seguito anche dagli altri imperatori, per suggellare la gloria, l’eternità della fama, legata al colore sempre verde delle foglie.
Ugualmente è stato anche per onorare condottieri vittoriosi, capi politici, poeti e giovani nel giorno della loro “laurea”. Lo stesso Francesco Petrarca fu solennemente incoronato d’alloro nell’aprile del 1341 dal senatore Orso dell’Anguillara.
Una poesia
Il grande poeta inglese Keats, dopo aver ricevuto rametti d’alloro sulla testa da Leigh Hunt, poeta e saggista, espresse la sua riconoscenza con una poesia: “…pure cogliere io vorrei/ un pensiero immortale per pagare/ il debito contratto col gentile/ Poeta che sul capo ambizioso/ mi posò, glorioso acquisto, due/ ramoscelli d’alloro…”
Diffusione ed utilizzi
Diffuso soprattutto nelle zone mediterranee, (sulle coste di Balcani, Turchia, Africa del Nord e Italia meridionale, isole), predilige i valloni freschi, ma assolati e terreni profondi, dotati di nutrienti. Tollera il freddo, ma non le gelate prolungate. Si riproduce mediante semi, polloni e talea.
Il legno viene usato per piccoli mobili.
Serve ad aromatizzare molti tipi di pietanze, come salse, brodi, zuppe, olive, carni e pesci, con le foglie essiccate. Se ne usano anche i frutti, seccati dentro barattoli chiusi, in luoghi asciutti e all’ombra, anche grattugiati. L’unguento “laurino” ottenuto con olio, burro di alloro (estratto dai frutti pressati a freddo), unito a ginepro, trementina, veniva adoperato per lenire i dolori, per curare le tumefazioni reumatiche e gottose.
Virtù terapeutiche
L’alloro contiene importanti sostanze, in primo luogo il Ferro, fondamentale per un buon trasporto dell’Ossigeno nel sangue. Bastano due cucchiai di foglie d’alloro, seccate e macinate, per averne il 40% del fabbisogno quotidiano. Minori le quantità di Calcio, Potassio, Vitamina A.
Gli oli essenziali ottenuti dalle foglie sono antibatterici ed antifungini. Da studi effettuati con animali, risulta che con essi aumenta la nostra capacità antiossidante e si previene la cataratta ed altre malattie causate dai radicali liberi. Infine, assumendo giornalmente certe quantità d’alloro, si hanno benefici sul piano glicemico e lipidico.
Conclusioni
L’alloro è un esempio eccellente di simbolo sopravvissuto ai tempi, capace ancora oggi di affascinarci e proiettarci in un mondo mitico e meraviglioso.
Oltre a fornirci piatti e liquori gustosi, esso, usato in dosi opportune, può apportare sensibili miglioramenti alla nostra salute, evitando in parte l’uso eccessivo di farmaci artificiali.
(Foto da Pixabay)
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