
“Non possono spiare i lavoratori – spiega Olivier Roethig, segretario generale di Uni Europa-. Vogliamo che la Commissione europea e le istituzioni europee indaghino davvero su Amazon e capiscano effettivamente cosa sta facendo. In Europa esiste un sistema per la protezione dei dati personali e il diritto alla riservatezza, perciò dobbiamo indagare”.
A dare l’allarme sono stati due paragrafi dell’annuncio. In primis si richiedeva un esperto fluente in lingue tra cui francese e spagnolo, particolare che ha fatto sospettare che servisse per sorvegliare i lavoratori.
In secondo luogo, tra le minacce future da monitorare si menzionavano le iniziative politiche, il terrorismo e l’attività sindacale.
Nel frattempo Amazon ha cancellato l’annuncio. In risposta a una richiesta di Euronews, la compagnia sostiene che “il posto di lavoro non prevedeva una descrizione appropriata del ruolo. Si tratta di un errore e da allora è stato corretto”.
L’azienda afferma inoltre di non voler spiare ma soltanto di cercare solo di capire l’ambiente in cui opera.
Al di là di questa controversia, i sindacati e gli eurodeputati sono preoccupati per i diritti dei lavoratori di Amazon, che accusano la compagnia di impedire l’attività sindacale.
I sindacati inoltre accusano l’azienda di abusare della sua posizione dominante sul mercato dell’e-commerce. “Amazon sta cercando di creare una situazione in cui nessuno può pagare salari equi perché è troppo competitiva e potente. Dobbiamo fermare tutto questo”, avverte Olivier Roethig.
I sindacati chiedono alla Commissione Europea di tener conto di tutto questo nel nuovo regolamento sul commercio elettronico che sarà presentato a dicembre.
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