Anche la regina ci ha lasciati

DI ROBERTO BUSEMBAI

Ebbene anche la Regina ci ha lasciati, anche l’emblema di un passato che ormai non esiste più ha dato l’addio definitivo a questo mondo.

Colei che nel bene e nel male, in ogni momento e situazione è stata il colore di un Regno consolidato e fermo, l’immagine della vera Regina dei sogni, quella dei castelli fatati e delle torri da scalare, di ambiti cavalieri e di scudieri a lei proni e costanti nel farla valere.

Ebbene che io l’abbia amata o meno, che l’abbia considerata o forse bistrattata in certi momenti e certe situazioni, non posso non sentire, da anziano quale sono, quel vuoto sociale, culturale e addirittura storico che lascia la sua lontananza.

A me pare che in questi giorni si sia davvero sprangata una porta che racchiude un suo secolo, un suo periodo un suo particolare momento storico che ormai non ha proprio più senso e che non si può nemmeno considerare la base di questo presente già prossimo futuro.

Si è chiusa la porta di un edificio fatiscente, un edificio che pesa nella sua erezione, va tolto di mezzo adesso che è vuoto, adesso che anche l’ultimo mito, l’ultima icona, l’ultima “classica donna” ha lasciato la stanza di una reggia già vuota.

Ed eccolo lì ancora in rispettoso attenti davanti alla sua consorte l’uomo che sempre gli è stato vicino e in decoroso silenzio e pacato mutismo dovuto, ha accompagnato il suo Regno fino al momento che poco prima lui aveva dovuto lasciare.

Ebbene anche la Regina lo ha raggiunto per vivere davvero in comunione quel regno che non conosce distinzioni e ruoli, che finalmente li troverà davvero per sempre vicini.

Ebbene anche la Regina ci ha lasciati, e ci ha lasciati davvero in un groviglio-so momento di cose, di momenti, di dubbi, di solitudini, di rabbie e di forti rancori, ci ha lasciate in un misto di odio e violenza, di astute furberie e discriminazioni, di vuote condivisioni e di mancanze di rapporti e diplomazie, di non conoscenza dei grandi valori.

Insomma ci ha lasciati davvero nel giusto momento dove Lei stessa forse aveva già compreso che una Regina non è per sempre e non lo è quando questa non è considerata assolutamente e restano allora quelle pochezze che la rendevano famosa: quei vestiti e cappellini che faranno certo la storia, quei colori pastello variopinti e quei sorrisi velati da un’incipiente dissapore familiare.

Ebbene la Regina davvero ci ha salutati per l’ultima volta ma anche lei sono certa e sicura avrebbe dovuto davvero  faticare nel gridare il motto: “ La Regina è morta, viva il Re”.

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