Andrew Wyeth, Dodges Ridge

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Andrea Wyeth è stato un artista americano molto popolare, tanto da essere definito il pittore della gente, le cui scelte, talvolta in contrasto con una critica che lungi dal considerare favorevole la sua estrema popolarità, si ostinava nel considerarlo ai limiti della banalità, anziché rifarsi ad una prevedibile moda, preferiscono restare orientate verso uno stretto contatto con la realtà.

I soggetti principali delle sue opere sono i paesaggi, in particolare quelli della sua terra natale, la Pennsylvania, ma non disdegna i contesti estivi del Maine, comunque legati a personali ricordi di villeggiatura.

Difficilmente vi compaiono figure umane, il che accresce la peculiare suggestione relativa a quelle atmosfere, descritte come cupe e silenziose, in grado di fissare il silenzio in una forte comunicazione di solitaria solitudine.

Enigmatiche, post-apocalittiche, diverse e molteplici sono le definizioni che ne hanno caratterizzato la coinvolgente dimensione artistica, spesso risultato di atmosfere autunnali, legate a colori neutri o moderatamente caldi, comunque sempre datti a sottolineare senza esaltare.

Guardare un dipinto di Wyeth è un prendere atto senza esaltarsi, in una sorta di amabile consapevolezza che induce a concentrarsi e riflettere.

Diverso da Hopper; non comunica quel senso di inquietudine tipico dell’autore di Summertime o High noon, ma sa come coinvolgere sottilmente in misura di coscienza trascendente la solennità.

Il fatto di proporre una pittura semplice, pur non semplicistica, adattabile ad ideali e valori della middle-class americana, permette di cogliere quella tangibile essenza della materia spesso estrinsecantesi in immagini plasmate su sensazioni percepibili.

Wyeth raffigura il vento ed al contempo rappresenta la calma, piegando l’immagine ad uso del sentimento, come lo scatto di una macchina fotografica che coglie e ripropone inesorabilmente e per sempre.

Ottiene importanti riconoscimenti, tanto da essere il primo artista visivo a comparire sulla copertina della prestigiosa rivista Time, e figura primo artista vivente americano gratificato di una mostra personale, nel 1976, presso il Metropolitan Museum of Art di New York.

Il 23 Settembre 2017, sul blog Things I like today, Claudia De Luca gli dedica un ottimo articolo intitolato Il realismo americano di Andrew Wyeth, il pittore fuori moda, mutuando l’efficace delineazione di un autore indubbiamente sui generis…

Andrew Wyeth, Dodges Ridge, 1947, tempera su tavola, 104.5×122.3 cm., Smithsonian American Art Museum – USA
Immagine: web

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