DI MARIA GRAZIA CARBONI
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La tua stanza impregnata di silenzi
Anima fragile
Dentro una gabbia di cristalli
Urla silenziose
Non posso evitarti di precipitare
Ma posso piangere insieme a te
o gioire ancora
per la tua allegria bambina
nel ricominciare ancora
a sentire il violino suonare nell’anima,
nella folle speranza di ritrovarti
in riva all’orizzonte
con il sole che dolcemente ci distrae dal dolore.
Ora il tempo si perde nell’azzurro dei pensieri,
liberi nell’aria si nascondono i ricordi felici,
come i fiori dentro i muri.
Mi commuove il tuo viso rivolto al cielo,
il tuo mondo lontano,
così lontano da te
e ogni volta grido…
dove sei?
Addio all’alba piena di baci e agli sguardi di miele,
è rimasta musica fatta di silenzi e un sogno di un bellissimo giardino
primaverile
dove passeggiare abbracciati…
Immagine tratta dal web
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