DI ROBERTO DE PONTI
Attraverso il tremore interiore
nel giardino della vita,
come coniglio indifeso,
simbolo di timida preda.
In sottofondo si odono
note di elegante struttura,
con timbro profondo
e rassicurante,
mentre mi arrampico
sul filo invisibile
del ricordo.
Sono un’anima solitaria,
che parla con voce sincera,
esitante davanti
ad impetuosi giochi di luce.
Le mie labbra mormorano
per cogliere un dettaglio,
inatteso nella mia ombra.
Sono cresciuto ascoltando.
Mi rifugio in un abbraccio,
per amare.
Immagine tratta dal web
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