Aria di Capri

DI GIOVANNI BOGANI

 

Zàgara, corallo. Geranio.

Aria di Capri. Fiori di Capri. Sono i profumi dell’isola. Ma sono anche i nomi di alcuni dei profumi che vengono creati in un laboratorio, lì a Capri. Il laboratorio è come infilato nella roccia, in una strada vicino ai giardini di Augusto. E a te, mamma, piaceva l’Aria di Capri.

Ti piaceva il profumo, ma credo che ancora di più ti piacesse quel nome. Come se tu avessi potuto veramente afferrarla, l’aria di Capri, grazie a quella boccettina. E io, ogni volta che andavo a quel festival, te ne portavo una, di quelle boccettine preziose. La centellinavi, la facevi durare fino all’anno successivo.

E non mi veniva in mente che potevo comprartela online, fartela arrivare a casa. Avrei potuto farti arrivare a casa un sacco di cose. Anche delle tovaglie, dei bicchieri, delle stoviglie, un foulard, o tutte le opere di Puccini e un lettore di cd. Mi rendo conto che non so che cosa ti avrebbe fatto davvero piacere.

Una cosa riuscii a farla.

Negli ultimi tempi, andavi in giro con un bastone. Non che tu ne avessi bisogno, ma ti sentivi più sicura. Un bastone semplice, legno scuro, niente fronzoli.

Anche il nonno andava col bastone, anni prima. E ora ci andavi tu. Entravi con il bastone nella mia Micra, e non sapevamo mai dove sistemarlo, mi impediva di usare la leva del cambio, ed è un miracolo se non siamo morti per via di quel bastone incastrato nell’auto. Poi, un giorno, lo lasciasti nell’ascensore. E non lo trovasti più. Qualcuno, nel condominio, aveva pensato che fosse un gadget interessante, o qualcosa da buttare.

Ti angosciavi spesso, ma quella volta battesti il record mondiale di ansia e disperazione. Non sono soltanto io, in famiglia, quello che si attacca agli oggetti, come se dovessero volerci bene, e proteggerci dal male.

Nella scuola dove insegnavo cinema, c’era un bastone in un angolo. Lo usavano gli studenti di recitazione. Un giorno si era rotto, così l’avevano lasciato in un angolo. Raccontai la storia a Beppe, il mio amico regista, artigiano del cinema, ingegnoso costruttore di film che costano niente, fotografo, montatore, scenografo, costumista dei suoi film indipendenti. Beppe guardò quei due frammenti di legno spezzato.

L’indomani, avevo un bastone per te. Grosso, nodoso, con una grande impugnatura ricurva, e dei lunghi chiodi a tenerlo insieme. Magari a una sfilata di moda di signore col bastone non avresti vinto; ma non ti ho mai vista così sorpresa, così grata, e per un attimo così felice.

Immagine tratta dal web

 

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità