Arriva il re autunno

DI ROBERTO BUSEMBAI

Avevano capito che qualche cosa stava cambiando, il sole si svegliava più assonnato e stanco e la sera si coricava sempre più presto, avevano capito che ci sarebbe stato un cambiamento ma erano ignare della vera rivoluzione che le avrebbe davvero eccitate.

Erano foglie verdi, quelle che avevano conosciuto i risvegli mattutini e  le albe chiare, quelle che sovrastavano sui loro amici alberi e si abbronzavano al caldo sole amico della primavera e dell’estate, erano quelle che si lasciavano dondolare dai venti leggeri e talvolta freschi da farle davvero divertire.

Ma qualcuno, soprattutto quelle foglie spigolose e fini, dei pini e degli abeti, annunciavano un notevole cambio di stagione che presto avrebbe fatto arrivare un nuovo re a far capitolare completamente tutto.

Le verdi foglie parlavano tra loro con stupore e un poco di ignoranza, non conoscevano questa novità che le altere foglie dette “sempreverdi” citavano con un sarcasmo che le feriva.

Poi un giorno, una foglia tra le tante, una più audace e più curiosa, si era informata parlando vagamente con il sole e era arrivata a sapere che in un dato giorno di settembre sarebbe giunto il nuovo Re che si chiamava Autunno e che pareva fosse bello e suadente, amante dei colori e dei frutti che soltanto lui poteva avere.

Si sparse la voce e tutte quante le foglie parvero impazzite dalla gioia e dall’incanto, “un nuovo re amante dei colori!”

Nacque così la corsa a chi si faceva più bella: ogni foglia voleva il suo particolare colore mentre ogni albero richiedeva la più bella capigliatura colorata.

I platani incitarono le foglie a divenire gialle, gli aceri per non confondersi le preferirono rosse, i pioppi alti e imperiosi pretesero che le loro foglie si voltassero così da far splendere il lato argenteo che le distingueva, e poi ancora verdi chiari tendenti all’ocra, marroni dorati e tanti altri colori.

Tutto il bosco parve cambiato e pronto ad accogliere colui che le avrebbe certo ringraziate e lodate, soltanto le “sempreverdi” ancora altezzose e arcigne blateravano il loro disaccordo e disprezzavano questo cambio di stagione che sicuramente avrebbe portato a un gelido e incalzante inverno.

Il Re Autunno non si fece attendere poi tanto, e come sempre, ogni anno, a circa metà settembre, si presentò con la felicità delle foglie e degli alberi dimostrata con la colorazione delle chiome in svariati colori, dominanti sulle “sempreverdi” che nonostante tutto covavano dentro la loro invidia di non poter gioire.

©® Copyright Photo by Errebi Roberto Busembai

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