Banchi vuoti

DI TERESA TROPIANO

Profonda nostalgia nel rievocare ricordi del passato.
Forse 50 anni fa, anno più, anno meno, la scuola era un luogo che incuteva un certo timore.

Richiamo all’ordine e alla disciplina nei corridoi che al solo percorrerli infondevano ansia, con quelle porte chiuse ed allineate. Vigevano severità e rigore ma soprattutto quell’atmosfera quasi austera che aleggiava nelle aule disadorne e arredate con pochi elementi.

C’era l’essenziale a quei tempi, in ogni cosa. Un crocifisso sulla parete all’altezza della cattedra (rigorosamente piazzata su di una base in legno alta c.ca 30 cm rispetto al pavimento per rappresentare la supremazia dell’insegnante rispetto agli alunni).

L’immancabile carta geografica gigantesca che occupava più della metà della parete dell’aula, la grande lavagna nera incorniciata da un telaio in legno e alla base una mensola colma di gessetti e cancellini. E poi i banchi.

Quei banchi di legno rivestiti in fòrmica verde acqua e la seggiola abbinata, quanti segreti potrebbero raccontare. Soprattutto quanti chewing-gum masticate attaccate sotto la base e involucri di panini e merende accartocciati. Il bidello si adirava ogni volta che doveva pulire i banchi.

E i diari? Nascosti sotto gli scaffali per non farsi scoprire dall’insegnante… Quante emozioni fluite nel tempo fugace che ci ha rubato ogni valore! Ed oggi solo ricordi di com’eravamo. Quei banchi oggi sono vuoti. Anzi, non esistono più o se sono sopravvissuti al progresso oggi rappresentano pezzi da museo.

Immagine tratta dal web

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità