Bellamorèa, moderni cantori della cultura med

DI GINO MORABITO

Un amore lontano, una bella donna, l’interiezione di uno stato d’animo. Ma anche la regione del Peloponneso tra il mar Ionio e l’Egeo. Evoca la nostalgia, il dolore, il ricordo della patria persa per sempre. Il duo composto dai fratelli Emanuele e Francesco Bunetto rende omaggio alle proprie origini e permuta il nome da quel sentire. Nasce così Bellamorèa.

Moderni cantori della musica popolare made in Sud, ricreano, con voci e strumenti tipici della tradizione, l’incanto e la bellezza dei suoni naturali. Avviano l’ambizioso progetto artistico chiamato “Med world tour”, con lo scopo di rappresentare la cultura musicale del Mediterraneo in tutto il mondo.

Nati a San Michele di Ganzaria in provincia di Catania, i Bellamorèa si sono distinti a Italia’s got talent ottenendo grande successo tra il pubblico. Da quel momento non hanno mai smesso di credere nella loro forte vocazione: il Mediterraneo.

«Il progetto etnomusicologico “Med world tour” mira alla valorizzazione della cultura e della musica popolare del Mediterraneo attraverso studi e ricerche, che riportano alla luce l’incanto e la bellezza dei suoni naturali, con voci e strumenti della tradizione del Sud.»

Il folclore dell’Isola raccontato attraverso i colori e le partiture di uno dei gruppi più interessanti del territorio, promotore della sicilianità tra le nuove generazioni.

«Vogliamo arrivare al pubblico più giovane per avvicinarlo al mondo della tradizione, ma apportando la nostra innovazione. La scelta di intraprendere questo genere musicale è data dalla voglia di far conoscere la musica popolare soprattutto all’estero, poiché crediamo fermamente nella cultura della nostra terra e nelle nostre radici.»

Concerti in location prestigiose come Santa Maria dello Spasimo a Palermo e il castello di Donnafugata a Ragusa, e tournée otre oceano.

«Ci siamo già esibiti in America, Giappone, Germania, Inghilterra, Belgio, Malta. Le prossime tappe saranno Australia, Argentina, Russia, Tunisia e Svizzera. Chi vivrà vedrà!»

Il videoclip di Sciatu di l’anima è stato girato in Giappone prima del lockdown. Una canzone dedicata ai settecentocinquantamila siciliani residenti all’estero.

«Il brano è destinato a tutti quei siciliani lontani da casa, che serbano nel cuore la speranza di tornare nella propria terra, in un amarcord di sentimenti che vanno dalla commozione alla tristezza, dalla gioia alla nostalgia. Nelle nostre tournée all’estero ci è capitato di raccogliere le testimonianze accorate di chi vive quella condizione, così abbiamo scritto “Sciatu di l’anima”.»

Esperienze umane e professionali che s’intrecciano nella lirica della “lontananza”, dove viene rappresentato il forte legame tra un padre e un figlio, omaggiando l’amore che li accomuna.

«“Cunfusu” descrive un gesto d’amore puro e semplice come l’abbraccio di un padre, che decide di essere sempre presente nella vita del figlio, nonostante la lontananza. Nel brano abbiamo deciso di coinvolgere il maestro Carlo Muratori perché per noi rappresenta il padre della musica popolare siciliana. Ci siamo immedesimati in chi ha subìto la perdita di un genitore o di un figlio durante la pandemia da Covid-19, senza avere avuto la possibilità di dare l’ultimo saluto.»

In un mix di sonorità, che vanno dal ritmo popolare al sirtaki, per sfociare nella pizzica salentina, si evolve la storia di un giovane che cerca in tutti i modi di conquistare la fanciulla amata.

«Scrivendo questa canzone, abbiamo pensato ad una rivisitazione in chiave ironica e moderna di “Si maritau Rosa”, un canto popolare della tradizione siciliana.»

Ambientato in una Sicilia tra gli Ottanta e il 2020, il videoclip di Comu fazzu è stato girato a San Cono in provincia di Catania. Nel cast, oltre all’amichevole partecipazione del cabarettista palermitano Chris Clun, la straripante comicità di Nino Frassica.

«Quando abbiamo proposto a Nino Frassica di collaborare con noi ha accolto volentieri questo progetto. È il viso portatore sano di allegria, un autentico trascinatore.»

Un percorso musicale costellato di speciali collaborazioni, quello dei Bellamorèa, che si impreziosisce ulteriormente della personalità artistica di Tony Sperandeo.

«È il protagonista di “Nun c’è chi diri”, il nostro nuovo video. Tony Sperandeo ha interpretato con versi inediti il racconto di chi ha sacrificato la propria vita in nome della giusta verità, gli eroi del nostro tempo che non verranno mai dimenticati.»

A chi si è sacrificato per la giustizia, a chi ha lottato per i forti valori del vivere civile e della propria memoria, alle vittime innocenti delle mafie. Sono tanti eroi che hanno collaborato e sacrificato la loro vita per perseguire lo stesso fine. Uomini di Stato, politici, giornalisti, operai, forze dell’ordine, che, per giusta verità consacrata, hanno perso la vita. A loro va il nostro grazie più sentito.

Attualmente i Bellamorèa sono in fase di registrazione di nuovi inediti e cover di musica popolare del Mediterraneo, riadattati secondo la loro inconfondibile cifra stilistica fatta di tradizione e innovazione.

 

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