Bernard-Henry Levy, “sulla strada degli uomini senza nome”. Viaggio tra conflitti e domande senza risposte

DI FRANCO FRONZOLI

Bernard Henri Lévy,  giornalista, scrittore, filosofo e soprattutto uomo di pace, una persona poco nota ai più.

Sempre sui teatri di guerra per guardare oggi come ieri, a fotografare, esprimersi, scrivere, divulgare.

Un libro “ Sulla strada degli uomini senza nome “ che dice tutto dal titolo e dal suo incipit.

Incipit

Cos’è il genere umano ? La sua unità è minacciata dall’ascesa dei sovranismi e degli egoismi? Cosa ne è stato dell’ideale della fratellanza? Perché andare così lontano per mostrarlo quando la miseria è già visibile in ogni angolo delle nostre strade?

La guerra è, per caso, piacevole? Perché Don Chisciotte è ridicolo? Cosa ci dicono oggi Achille ed Ettore? Cos’è la gloria? E l’eroismo? Bernard Henri Lévy , circumnaviga dalla Nigeria al Kurdistan  irakeno e siriano, cerca di dare risposte  a molti interrogativi.

Otto reportage sulla scia della tradizione di Joseph Kessel, Graham Greene, Hermes Hemingway, Romain Gary.

In questo libro Bernard Henri Lévy, spiega cosa spinge un filosofo ad andare in giro per il mondo per testimoniare di guerre dimenticate o ignorate.

Ha scritto recentemente anche il libro “ Il virus che rende folli “ , un attento percorso sulla strada della pandemia e sui suoi effetti sulla salute, economia ed oltre.

Lévy, parlando da storico e filosofo, colloca il fascismo sia a destra che a sinistra dell’emisfero politico.

Dove c’è intolleranza, prepotenza, imposizione, mancata libertà, sopruso, c’è il fascismo.

C’è il nepotismo.

In questo libro, si spazia tra luoghi di estrema povertà, conflitti etnici, guerre da predominio,  stragi di esseri umani.

Conflitti sociali.

È un libro da leggere e da rileggere, per convincere noi stessi che i sovranismi , ed altre forme autoritarie sono pericolose, che portano al dissesto delle società.

Gli uomini soli al comando sono deleteri, pericolosi, producono danni ingenti, di tipo  morale, esistenziale , politici ed economici.

Chi dimentica il passato più terrificante del fascismo, del comunismo, del nazismo, non potrà avere futuro.

Immagine tratta dal web

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