Bernardino di Betto detto il Pinturicchio, Disputa di Gesù coi dottori

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Agli inizi del Cinquecento, Bernardino di Betto, allievo del Perugino, detto il Pinturicchio – le origini del soprannome pare derivino dalla sua corporatura, piuttosto minuta – Gianni Agnelli riservò il medesimo soprannome al calciatore Alessandro Del Piero, anch’egli non proprio imponente sul piano strettamente fisico, ma di tali classe e stile da ricordare la virtuosa arte del pittore umbro, al quale L’Avvocato era molto legato – realizza il ciclo della Cappella Baglioni, dedicata all’omonima famiglia, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Spello, in provincia di Perugia.

Artista vicino ad importanti committenti, tra gli altri Cesare Borgia, e successivamente collaboratore del suo stesso maestro, che affiancherà a Roma nella decorazione della Cappella Sistina, sceglie per la suddetta cappella un soggetto ispirato ad un episodio del Vangelo sia noto che discusso – forse l’unico in cui Gesù, ritrovato dopo tre giorni di ricerca dagli angosciati genitori, i quali temevano di averlo perso, nonostante venga scorto nel tempio di Gerusalemme a conversare con i dottori, che si dilettava anche ad interrogare, riceve un rimprovero rimanendo poi a loro sottomesso, come riportato nel brano evangelico – strutturalmente rifacendosi all’affresco de La consegna delle chiavi a San Pietro, appunto del Perugino, dipinto circa una ventina di anni prima dal maestro di Perugia.

Di primo acchito davvero molto simili – anche Lo sposalizio della Vergine, di Raffaello, è molto simile allo stesso soggetto del Perugino.

Si tratta di ispirazioni e somiglianze molto frequenti, spesso dovute al fatto che gli artisti a bottega, giovani e in formazione, avevano occasione di vedere all’opera i propri maestri direttamente, osservando la nascita dei grandi capolavori, che impressi nella loro mente finivano letteralmente per fare da sfondo alle nuove raffigurazioni; se a ciò si aggiunge una consueta, spesso doverosa ammirazione, il gioco è presto fatto.

Entrambi rappresentano la scena davanti al tipico sfondo del tempio di Gerusalemme, quest’ultimo riconoscibile dalla cupola esagonale, e pongono al centro della composizione i protagonisti principali, per l’occasione elevati ad un livello di sovraesposizione teatrale.

Gesù, dodicenne, si pone nel medio esatto della struttura compositiva, attorniato da una serie di personaggi riccamente abbigliati, tra i quali risultano riconoscibili, all’estrema sinistra, lo stesso committente Troilo Baglioni, in veste prelatizia ma non ancora vescovile, incarico che ricoprirà solo nel 1507, e davanti, leggermente spostati sulla destra, un Giuseppe e una Maria davvero molto umani e terreni, quasi in contrasto con la santità loro attribuita dall’aureola, dato che Giuseppe appare in procinto di dirigersi verso il ‘figlio’, probabilmente per rimproverarlo e chiedere spiegazioni, ma Maria, conscia del ruolo di entrambi, fa in modo di trattenerlo anche fisicamente.

Non mancano suggestivi dettagli simbolici, a partire dai libri gettati a terra, atti a significare sia la sconfitta dei presunti sapienti che il superamento delle scritture israelitiche che soccombono al cospetto del Verbo incarnato: a questo proposito, due figure, ai limiti della curiosità, attirano lo sguardo dell’osservatore; si tratta di due bambini, visibili in basso a destra, la cui modernità e classicità dei rispettivi abiti già appare inverosimile, che recano tra le mani due volumi, uno dei quali chiuso in un sacco di stoffa, e qualcuno vi ha letto la contrapposizione tra Antico e Nuovo Testamento, quest’ultimo finalmente rivelato.

Non ultimi, il particolare delle due statue, di foggia greco-romana, a decorazione delle nicchie del tempio, vagamente improbabili, ma evidentemente sentite dall’autore come proprie, a conferma della personale conoscenza della cultura classica, ed il personaggio a fianco dell’identificato Troilo Baglioni, con un sacchetto di monete, che si dice si riferiscano al compenso del Pinturicchio…

Bernardino di Betto detto il Pinturicchio 1452c. – 1513
Disputa di Gesù coi dottori (1500/01)
Affresco (misure sconosciute)
Spello – Collegiata di Santa Maria Maggiore, Cappella Baglioni

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