Buon Natale a chi, per una volta, prova ad essere fiore

DI ANNA LISA MINUTILLO

Dovremmo imparare da loro, dai fiori di campo, tutti differenti per forma, profumo e colore ma tutti insieme a rendere unico e colorato il prato verde che li accoglie.
Dovremmo imparare da loro : la tolleranza ed il rispetto ma anche la condivisione ed il sostegno e non ricordarcene solo quando la falce del contadino li estirpa portando con se la vita.

Dovremmo imparare a resistere alle intemperie, a sostenere offrendo il supporto del nostro stelo a chi è più debole e non riesce a reggersi da solo, senza guardare alla nostra convenienza personale ma, a farlo così: per istinto, per il nostro sentire la vita, perché in mezzo a molti c’è qualcuno che non sta a guardare al chi, al come, al perché.

Dovremmo imparare che la vita è sacra per tutti, che non deve conoscere preclusioni, giudizi, cattiverie, parole pesanti che ledono e che condannano ad una lenta agonia chi non è in grado di difendersi.
Dovremmo imparare che nulla è per sempre e per nessuno, che seminare odio al posto dei colori fa male prima a noi, che in un abbraccio albergano più delicatezza ed umanità di tanti gesti non richiesti e compiuti solo per dare una pulitina alla coscienza dato che fra pochi giorni è Natale .

Dovremmo imparare a non strumentalizzare il dolore, a non usarlo per continuare ad innalzare muri di violenza ulteriore, a leggere bene ma soprattutto ad interpretare correttamente i concetti esposti, se fosse vero che “siamo odiati perché abbiamo il Natale” allora avremmo dovuto avere stragi e cattive azioni ogni anno della nostra vita, ed è strano ( ma forse anche no) che alcune parole arrivino proprio da chi della famosa cristianità non ha mai fatto buon uso, e qui mi fermo perché occorrerebbe solo un attimo, proseguendo per diventare come lui.

Dovremmo imparare a non cercare colpe che non esistono nei migranti, negli extracomunitari, ne ospitiamo molti e non mi pare che fino ad oggi abbiano compiuto gesti di questo tipo nel nostro paese, è che troppo spesso dimentichiamo che c’è sempre qualcuno che sta più a sud di noi ma anche che siamo anche noi più a sud di qualcun altro.

E’ che siamo abituati a non credere nei miracoli, che non ci rendiamo conto di quanti potremmo compierne ogni giorno , soltanto portando una parola di conforto, un “come stai?” in più, un sorriso in mezzo a tanti timori, un abbraccio per sconfiggere le preoccupazioni, già queste sono cose da illusi, da sognatori, da persone che ancora credono che domani davvero se ci impegnassimo potremmo avere un mondo uguale per tutti, e questo realmente spaventa chi è abituato ad averlo tutto per se, non esisterebbe più chi sfrutta e si arricchisce sulla pelle altrui, nessuno si sentirebbe più in “diritto” di comandare, le guerre si fermerebbero di colpo e le armi non si venderebbero più.

I cittadini inizierebbero a gestirsi realmente da soli, ad avere voce , a crearsi un’attività, ad aiutarsi per realizzare un progetto comune.
Si smetterebbe di deturpare la natura, di inquinare con tutti questi mezzi che regalando parvenza di comodità e affermazione dello smisurato ego, ma che ogni giorno ci portano via una fettina di aria pulita da respirare, ed un mondo così sta stretto a fa paura lo possiamo capire, la pacchia sarebbe finita un po’ per tutti, soprattutto per chi semina odio per raccogliere guerra.

Dovremmo ricordarci di essere uomini e donne ogni giorno dell’anno, dovremmo smetterla di fare guerre di genere, di religione, di economia, di speculazione, perché alla fine di tutto sarebbe una guerra solo contro noi e non ci rendiamo ancora conto.
Non auguro natali di giorni colorati a chi si gira con la testa dall’altra parte sempre e comunque e piagnucola fastidiosamente non appena qualcosa va male a lui/lei, non auguro natali sfavillanti a chi non vede l’esodo di persone sfinite da armi e distruzione e si rifugia nel conforto della sua calda casa.

Non auguro natali di luce e pace a chi : ” ma si questo è solo un gay! ” possiamo anche malmenarlo e lasciarlo lì in qualche modo così la prossima volta impara !.
Non auguro natali di calore a chi: “Brutta troia non sei più mia e non devi appartenere a nessun altro”!.
Non auguro natali di armonia a chi:” Sono sempre loro questi Musulmani del cazzo” che rovinano tutto.
Non auguro natali in famiglia a chi : “aiutiamoli a casa loro!”
Non auguro natali di affetto a chi: ” 100mila in meno?, molto bene ce li siamo levati dai piedi”!.

E la lista sarebbe lunga e pesante non da scrivere ma da assimilare, a tutti questi personaggi auguro per una volta nella vita di provare ad essere come i fiori di campo, quelli più semplici, che non ostentano, che hanno una loro forma ed un loro colore, quelli che si aiutano e si supportano, quelli che non giudicano senza conoscere, quelli che profumano l’aria e non la inquinano, quelli che rispettano gli spazi altrui, quelli che affondano radici tenere per diventare solidi con la vita.

Provate ad essere fiori per una volta e non sgradevoli presenze su una terra che di tutto ha bisogno tranne che di persone così.

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Anna Lisa Minutillo
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Pubblicato da Anna Lisa Minutillo

Blogger da oltre nove anni. Appassionata di scrittura e fotografia. Ama trattare temi in cui mette al centro le tematiche sociali con uno sguardo maggiore verso l'universo femminile. Ha studiato psicologia ed ancora la studia, in quanto la ritiene un lungo viaggio che non ha fine.