Cactus

DI GERARDO LA PORTA

 

C’era una volta un piccolo cactus molto triste. Passava le giornate da solo perché, con tutte quelle spine, nessuno riusciva ad abbracciarlo.

In realtà le piante stanno bene anche senza essere abbracciate, ma lui era diverso: alla luce e al sole preferiva due chiacchiere in compagnia di qualche altro esserino curioso come lui.

Sulla stessa scrivania del cactus, all’interno di un abat-jour, viveva una lampadina. La sera faceva luce dalla scrivania mentre il suo proprietario lavorava.

Anche lei era triste: quando era sveglia e faceva luce nella stanza, non poteva essere avvicinata da nessuno perché il suo calore era troppo fastidioso. Così era lì tutta sola. Si guardavano sempre più spesso, e si parlavano, scoprendosi via via più simili.

Un giorno, la lampadina capì che aveva voglia di stare più vicina al suo amico; ma non sapeva come abbracciarlo. Fu così che le venne un’idea: chiese al gatto, raggomitolato sul divano, di tirare un po’ le tende, così da oscurare la camera.

Quando entrò il loro proprietario, distratto spostò la lampadina, per illuminare i documenti a cui stava lavorando, proprio vicino al piccolo cactus. E così la luce ed il calore finirono sulla sua testolina, riempendolo di tepore e felicità.

Per quante spine abbiate, per quanto il calore della vostra luce sia intenso, basta un piccolo gesto per sentirsi vivi e apprezzati.

©® Copyright opera artistica di Gerardo La Porta Titolo: Cactus Dimensioni 25×65 Tecnica Acrilico su tela

 

 

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