Cannes 2021, il festival ritorna dopo la pandemia tra glamour e caccia alla palma d’oro

DI GIOVANNI BOGANI

Torna Cannes. Fra la paura e il glamour, fra i tamponi obbligatori e gli arrivi delle star all’aeroporto di Nizza, torna il viavai sulla Croisette, torneranno gli innamorati del cinema in attesa davanti all’hotel Martinez, quello in cui soggiornano i divi americani, per carpire anche solo una foto, di sguincio dietro ai bodyguard.

Perché torneranno i divi internazionali, quelli che l’anno scorso non si erano mossi, e avevano, di fatto, seppellito il festival. Invece, pronti, via: da oggi, fino al 17 luglio prende vita il festival di Cannes. Dopo un anno di stop forzato, causa pandemia, e con un ritardo di due mesi sulle date canoniche. Con misure sanitarie rigide: obbligo di certificato vaccinale completo, e tampone ogni 48 ore. I biglietti sono tutti “dématerialisés”, ovvero da prenotare online. Obbligo di mascherina alle proiezioni, ma senza distanziamento – come invece era accaduto a Venezia, che lo scorso settembre aveva celebrato la sua edizione 2020. A disposizione c’è un laboratorio per tamponi salivari gratuiti, e anche un’unità medica permanente per assistere chi sviluppasse sintomi.

Ma, prese tutte le precauzioni, non sarà un’edizione ridotta. Proprio no. Sarà un’edizione in grande stile, con molte star. Le prime sono già sono in giuria: oltre al presidente Spike Lee, il più iconico dei registi afroamericani, sono in giuria Mélanie Laurent, volto angelico, talento purissimo, scoperta da Tarantino in “Bastardi senza gloria”, Maggie Gyllenhaal – memorabile la sua provocazione erotica e sottile in “Secretary” – e l’attore franco/algerino Tahar Rahim, fascino ruvido e dannato, lanciato dal “Profeta” di Audiard.

Sono fra gli attori più “cool” della scena mondiale i protagonisti del film di apertura di Léos Carax, “Annette”: Marion Cotillard e Adan Driver. E tornano le due attrici meravigliose de “La vita di Adele”, Palma d’oro 2013: Léa Seydoux protagonista di tre film in concorso e Adèle Exarchopoulos, con un film alla Settimana della critica.

Supercast per il film di Wes Anderson, come nei film di Woody Allen dei tempi d’oro: ci sono Bill Murray, Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Frances McDormand, Owen Wilson e Benicio Del Toro. L’immortale Catherine Deneuve è protagonista del film fuori concorso “De son vivant” di Emmanuelle Bercot. Matt Damon è protagonista del film “Still Water” di Tom McCarthy, il regista del “Caso Spotlight”. Charlotte Rampling è protagonista di “Benedetta” di Paul Verhoeven e di “Tout s’est bien passé” di François Ozon, che ha nel cast anche Sophie Marceau.

Star, icone di eleganza, sex symbol. Anche maschili: come Louis Garrel, il più “maudit” di tutti, protagonista di “The Story of My Wife” di Ildiko Enyedi. Mentre la sua ex compagna Valeria Bruni Tedeschi – una relazione, la loro, lunga cinque anni – è protagonista de “La fracture” di Catherine Corsini.

Sean Penn porta sul tappeto rosso la figlia Dylan, per il film “Flag Day”, in concorso. Ed è una star anche il regista Oliver Stone, che trentacinque anni dopo smonta e rimonta il suo “JFK”, e lo presenta al Cinéma de la Plage, il cinema gratuito sulla spiaggia, sdraio e copertina a disposizione.

Molto si è parlato di Nanni Moretti, del suo balletto virale su Instagram sulle note di Mahmood, e dei suoi attori – Scamarcio, Buy, Rohrwacher: fra gli altri italiani, Marco Bellocchio, fuoriclasse del cinema d’autore, riceverà la Palma d’onore il 16 luglio, e presenterà come evento speciale “Marx può attendere”. Sergio Rubini sfilerà sul red carpet per “The Story of My Wife”.

Charlotte Gainsbourg presenta il suo film sulla madre Jane Birkin. E la dèa delle attrici francesi, la minuta e immensa Isabelle Huppert, terrà una masterclass il 13 luglio. Infine, una star che sa prendersi in giro: Jean Dujardin presenta, evento di chiusura del festival, “Agente speciale 117 – allarme rosso in Africa nera”, in cui gioca a demolire i cliché dell’agente segreto ironico, raffinato e capace. Creando un impagabile spia ottusa, omofoba e maschilista, campione mondiale di gaffes, ma irresistibilmente simpatico.

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