Capaci, trent’anni dopo, l’importanza della legalità

DI ANNA LISA MINUTILLO

Sono trascorsi 30 anni da quel 23 Maggio del 1992, anni di domande che hanno ricevuto parziali risposte, anni di polemiche e di sordi rimbalzi di responsabilità, anni in cui tutto ha continuato a restare indelebile nella memoria.

Chissà Giovanni Falcone, vedendo le sue idee che continuano a camminare sulle gambe di tanti studenti cosa avrebbe pensato.
Avrebbe di certo avuto la conferma di non essersi sacrificato invano, avrebbe guardato con fierezza chi dal suo operato ha tratto insegnamenti di insostituibile lealtà.

… Che poi in quello sguardo era racchiusa tutta la malinconia che accompagna chi vive sapendo che qualcuno un giorno all’improvviso potrebbe porre fine alla tua esistenza.

Giorni che non avevano mai fine, il fumo che riempiva la stanza, gli occhi che bruciavano nel leggere e rileggere documenti, i silenzi ricchi di domande, le risposte lì a portata di mano ma difficili da afferrare quando chi le guarda fa finta di non vedere.

Una vita spesa alla e nella ricerca della legalità, una vita di giudizi che ferivano e la solitudine, l’abbandono, quella solitudine riempita dalle rumorose acclamazioni giunte solo dopo, quando era tardi, quando non potevi vederle, quando la terra ti ha ricoperto inclemente insieme al tuo amore, definito scomoda unione, preso a cattive parole, dissacrato, giudicato.

Un uomo solo, che teneva una sigaretta tra le dita, quella sigaretta che era rimasta l’unica, insieme alla sua donna ed alla sua scorta, a fargli compagnia.
Solo Paolo al tuo fianco, con le stesse paure, con la stessa determinazione, con la stessa malinconia negli occhi, con la stessa sigaretta tra le dita ingiallite.

Lo sfizio di assaporare un po’ di libertà mettendosi alla guida di un auto che blindata correva veloce perché quella libertà di compiere una semplice azione poteva essere all’improvviso spezzata.
La verità che si avvicinava la vita che si allontanava in quei silenzi colmi di dolore, un dolore che non si voleva vedere.

Tutto in una manciata di secondi, l’asfalto che si solleva, la strada che diventa un cratere enorme, la vita che ti scorre davanti come in un film dove l’eroe buono viene eliminato.
Tutto velocemente, tutto con la potenza inaudita di una guerra che è esplosa con il battito delle ciglia, tutto fermo lì in quegli occhi che hanno smesso di guardare.

Termina la vita di chi del difendere la vita aveva fatto uno scopo personale, termina l’amore terreno con Francesca che però non lo abbandonerà e lo seguirà in quell’oltre che non riusciamo a vedere ma c’è, terminano le vite di 5persone a cui si è voluto chiudere la bocca, senza pensare che questo tremendo atto avrebbe aperto le bocche di 50milioni di persone.

Polvere, silenzio surreale, sirene spiegate, soccorsi che giungono su quel tratto di autostrada che si fa fatica a riconoscere.

Spettatori increduli per tanta drammatica ferocia, c’è chi si domanda quanto esplosivo abbiano usato e chi paragona ciò che sta vedendo ai bombardamenti di una guerra.

Ora tutti sanno, ora tutto è terminato, ora non corri più ed osservi ciò che è avvenuto ma anche quanto valore hai avuto se per fermarti hanno dovuto agire così.

Giovanni lasciato da solo, Giovanni che non ha smesso mai di credere che alcuni fenomeni con l’impegno di tutti si potevano fermare, Giovanni e quella dolce malinconia nello sguardo che si placherà non appena incontrerà la sua Francesca.
Giovanni che ci ha resi migliori, Giovanni che ha lasciato tracce nei cuori di chi ne segue l’esempio, Giovanni che vive ogni volta che la paura lascia il posto al coraggio di cambiare.

Quel 23Maggio del 1992 non è finito nulla ma è iniziato il futuro di chi per quel futuro si adopera ogni giorno.
Un prezzo alto pagato per tutti, un prezzo che non va disonorato ma preso per mano ed accompagnato sul viale della vita.

Le idee non si seppelliscono sotto le esplosioni, da lì imparano a volare…
Grazie Giovanni e Grazie Francesca per il vostro sacrificio ma soprattutto grazie per quello che ci avete insegnato.

Immagine tratta dal web

Anna Lisa Minutillo
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Pubblicato da Anna Lisa Minutillo

Blogger da oltre nove anni. Appassionata di scrittura e fotografia. Ama trattare temi in cui mette al centro le tematiche sociali con uno sguardo maggiore verso l'universo femminile. Ha studiato psicologia ed ancora la studia, in quanto la ritiene un lungo viaggio che non ha fine.