È stata la destra spagnola, la sua ala più dura e franchista, a cercare lo scontro con l’indipendentismo catalano, inasprendo un conflitto che invece necessitava di una grande apertura mentale e culturale.
Fu quella destra a sguinzagliare i Mossos d’esquadra sui manifestanti pacifici e su coloro che esprimevano la loro opinione recandosi alle urne.
Fu quella destra a inasprire quel conflitto, trascinandolo nella violenza e sul terreno giudiziario.
Radicalizzando le estreme per far apparire un tema politico come una questione di sicurezza nazionale.
Adesso Carles Puigdemont – parlamentare europeo e ex presidente catalano – è di nuovo libero e potrà tornare a Bruxelles.
Il Presidente Pedro Sanchez ha chiesto, giustamente, dialogo.
Precisamente ciò che si deve fare, precisamente come lo chiede tutta la sinistra iberica e come ogni sincero democratico e progressista dovrebbe chiedere.
Anche perché una trattativa interessante fra Madrid e Barcellona è in corso da tempo e giocando ai cow boy si rischia di farla saltare per aria definitivamente.
E anche qui da noi si capisca bene che alcuni temi non sono assoggettabili alle dinamiche dello stadio di calcio.
Viva la libertà, sempre.
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