#Carmine Migliore, artista sfaccettato e versatile

DI GINO MORABITO

Chitarrista e cantante tra i più apprezzati della scena rock blues italiana e internazionale, Carmine Migliore pubblica il suo primo libro “Il dionisiaco e l’apollineo nella musica jazz” (Book Sprint Edizioni).

C’è un legame tra i brani di musica jazz, considerata un po’ “il plissé” dell’arte di Euterpe e l’ispirazione dionisiaca? E quanto l’apollineo, poi, incide su tali composizioni?

Partendo dai miti dell’antica Grecia, passando dalla nascita della musica e dall’indagine filosofica di Nietzsche e Schopenhauer, per calarsi infine nella storia del blues e del jazz, il poliedrico autore di questo saggio un po’ anomalo, ma denso e vivace, dimostra come nelle opere dei grandi maestri afroamericani i due “spiriti” confluiscano in modo ebbro ed appassionato, dando origine a composizioni di pura essenza artistica e di grande impatto emotivo, oltreché tecnicamente ineccepibili.

«Sentirsi, al di là di ogni sensazione terrena. Sentirsi “suonati dalla musica” e non suonarla. Io, strumento e no. Io con lo strumento» dichiara un ispirato Carmine Migliore. 

L’idea di approfondire la ricerca sulla spiritualità e soprattutto sullo scontro-incontro dell’apollineo e del dionisiaco nei musicisti jazz è venuta all’autore negli ultimi tre anni. Dopo aver approfondito alcuni aspetti, non solo tecnici, di musicisti famosi e no, e frequentando corsi di musica e liturgia e storia della musica occidentale e afroamericana, intraprende un percorso molto articolato, grazie al quale ha avuto la possibilità di vedere “oltre” l’orizzonte puramente tecnico della conoscenza del jazz.

Ha potuto constatare che, per quanto nel jazz non si fosse parlato profusamente di spirito apollineo e dionisiaco, a differenza di quanto pensasse quando ha iniziato, qualcuno ne aveva scritto.

Continuando nella sua indagine, Carmine Migliore ha imparato a conoscersi meglio sotto il profilo emotivo-spirituale, riflettendo su ciò che gli accade quando, ricercando la musa che possa ispirarlo per comporre, c’è una parte di sé che prova a pensare “architettonicamente”, mentre un’altra, più istintiva, vuole far uscire fuori l’essenza primitiva: è quella parte di noi che dà la possibilità di avvicinarsi a Dio attraverso la musica.

“Il dionisiaco e l’apollineo nella musica jazz” (Book Sprint Edizioni) verrà presentato in autunno presso la libreria Cose d’interni, corso Gran Priorato di Malta, 88, Capua (CE) e presso il Mondadori Point in via Edoardo Jenner, 56, Roma.

Intanto, artista sfaccettato e versatile, Carmine Migliore ha da poco terminato la sua prima rock opera che racconta di Giuseppe Andrea Lombardini, accusato di alto tradimento – era egli stesso un caporale del Santo Uffizio – e rinchiuso nelle segrete di Santa Maria Maggiore a Narni, ritrovate nel 1979.

L’avvincente storia di un massone che ha lasciato la cella piena di “graffiti urlanti”, di un’anima errante alla ricerca della sua amata Aloyse, in un viaggio attraverso gli orrori della Santa Inquisizione romana e l’esoterismo della massoneria settecentesca.

Impreziosita da eminenti figure dell’ambiente progressive, rock, lirico italiano e prodotta, assieme all’album, dall’etichetta discografica Ænima Recordings di Mattia Garimanno, la prima dell’opera si terrà il prossimo 4 dicembre al teatro comunale Giuseppe Manini di Narni (TR).

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