Case sull’onda

DI ANTONIO MARTONE

 

Faville punteggiano
Le nebbie del tempo
Piccole oasi
E sparsi frammenti
D’un vasto deserto
Esposto all’aperto

Invoco
Sentieri di luci
E tanti colori
E oasi di gioia

Nel tempo cammina
La vita
Senza scopo apparente
E senza riposo
Procede

Il desiderio di luce
E di casa
Sale
Sale alla gola
E talvolta
Spesso
Mi taglia il respiro

Nell’immemore buio
Del mio secco torpore
Le colonne del tempo
Nel vuoto del tempo
Affondano
In cocci rovinosi
Scomposte
Le colonne del tempo
Affondano
Nel rovescio del tempo

L’uomo
Costruisce la casa
Mi dico
Sull’onda sfrangiata
D’un cosmico mare
Senza confini

Non più angeli
Ora
Ma teschi
Germogliano lenti
Negli spazi infiniti
D’un vasto deserto
Esposto all’aperto

Della notte i fantasmi
Affollano tetri
I focolari più antichi
Affollano lividi
Concitati e convulsi
I focolari più antichi
Danzano in cerchio
Padroni
Come nel sogno più inquieto
Delle nostre giornate

Invoco
Sentieri di luci
E tanti colori
E oasi di gioia
Invoco

Della serie “Dualità arboree”:
Antonio Martone, “Dissolvenza”, 35×50, olio su tela.

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