Cassazione: lecite le registrazioni occulte di colleghi finalizzate come prova ‘anti-datore’

di Redazione
Cassazione: lecite le registrazioni occulte di colleghi finalizzate come prova ‘anti-datore’
Con la sentenza n. 28398 dello scorso settembre, la Cassazione ha ammesso la possibilità di utilizzare le registrazioni di conversazioni tra un dipendente e i propri colleghi di lavoro e senza la necessità di ricevere il consenso, quando tali registrazioni siano necessarie ai fini difensivi.
La Suprema Corte ha sottolineato che è da considerarsi lecito il trattamento dei dati personali senza consenso dell’interessato se ciò è necessario a tutelare la propria posizione in giudizio e precostituirsi un mezzo di prova.
Il diritto di difesa, infatti, si estende a tutte le attività dirette ad acquisire elementi di prova utilizzabili in giudizio, e non è limitato alla sola sede processuale.
Una cosa importante da sottolineare è che la registrazione, per essere lecita, deve essere operata da persona protagonista della conversazione medesima e, inoltre, non deve essere utilizzata per scopi estranei alla propria difesa (ad esempio pubblicandola sui social network).(Fonte: Faro Giuridico)

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