C’era una volta l’essere social. Oggi, solo anonimi segnalatori

DI ANNA LISA MINUTILLO

Ti iscrivevi alle piattaforme social per confrontarti, per ampliare il tuo angolo di osservazione, per socializzare appunto, ora non è più così.

Esistono rabbie represse, gelosie intestine, conflitti interiori mai risolti, sterili polemiche ed una buona dose di vigliaccheria, celata, ed a volte anche male, da cuoricini e sorrisini che pur nel silenzio parlano già di chi c’è dall’altra parte dello schermo.

Poi ci sono i differenti modi per interpretare i doni od i talenti altrui.
Personalmente ho sempre avuto grande ammirazione per chi dipinge, suona, fotografa, scrive in modo divino ed anche molto meglio di me.

Ho sempre guardato a queste persone come a punti di riferimento cercando di apprendere dalla creatività che riempiva i loro contenuti.

Illusa?, troppo rispettosa?o semplicemente una persona che riconosce i meriti a chi li possiede, questo non spetta a me dirlo.

Alcuni sostengono che quando accadono questi impedimenti sia sinonimo del fatto che si sta svolgendo un buon lavoro, ma anche questo non spetta a me sostenerlo.

Il presente è una sterile piattaforma di ripicche e squallidi tentativi di restrizioni e blocchi, che avvengono quando ciò che fai manda in aceto chi vorrebbe farlo e non riesce, oppure chi lo fa ed essendo magari “una firma”, non accetta di buon grado di essere scavalcato da chi, anonima persona e per giunta donna, riesce forse a totalizzare un numero di like cospicuo che supera quelli ottenuti da lui/lei.

Nascono così le corporazioni di favori, i circolini della buona creanza, della totale disponibilità a favore di “grandi nomi”che poi domani si ricorderanno di te (illusione pura).

Ed allora, giù a prestare il fianco facendo intrusioni, fornendo il servizio ponte radio a chi non ha il coraggio di esporsi personalmente.

“Ci penso io”e ti segnalano a tutto spiano, ti bloccano (o credono di farlo), il pensiero, ti ostacolano e ti impattano nel lavoro impedendoti di diffondere articoli che malgrado tutto, vengono sempre più letti.

Ciò che mi fa specie è che chi si presta a questi scellerati giochetti, si ritiene libero, senziente, moderno, obiettivo, insospettabile, ma tutto è tranne che questo.

Non esprimo mai giudizi, lascio, come sempre accade a chi legge e segue spontaneamente ciò che scrivo, o ciò che cerco di scrivere in tutta libertà.

Questo non è un luogo in cui si alimentano scontri, non è un posto in cui si offende, non è neanche un luogo assoldato al servizio del peggior offerente.

È un luogo di pluralità, dove c’è, e c’è sempre stato, rispetto per tutti e dove non si è mai mancato di rispetto a chi la veda in modo differente.

Non ho neanche il tempo per sprofilare, andare a commentare post sulle bacheche altrui, anzi, a volte appaio quasi scostante e distaccata, ma non ho il “ditino” veloce, e il far parte di circolini interessati, onestamente, non è tra le mie priorità di vita.

Posso stare “cordialmente” sulle scatole, ma fa parte del meccanismo e va bene così, perché il tempo è un bene prezioso da destinare a pochi, altrimenti si trasforma in superficialita’.

Questo luogo è in pratica ciò che sono io, senza etichettare, senza allontanare, senza deridere, senza giudicare ma solo ospitare le differenti unicità che popolano le nostre esistenze.

Segnalazioni, blocchi, impedimenti vari che non trovano appunto riscontro, creano sì qualche inconveniente perché rallentano un lavoro che si chiama informazione e che chi non gradisce può anche non leggere, recarsi altrove, oppure abbandonare.

Io non mando via nessuno, proprio in nome di quella libertà di cui molti parlano e pochi mettono in pratica.
Ecco spiegate le recenti sparizioni, le poche condivisioni degli articoli dei colleghi, ed anche i silenzi degli ultimi tempi.

Si viene bloccati ultimamente sui social, un giorno sì e l’altro …pure!
Già, dimenticavo: la correttezza non è più di moda, i social sono vetrine di assurde competizioni ed io… adoro lasciar vincere chi gioca a perdermi…

 

Anna Lisa Minutillo
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Pubblicato da Anna Lisa Minutillo

Blogger da oltre nove anni. Appassionata di scrittura e fotografia. Ama trattare temi in cui mette al centro le tematiche sociali con uno sguardo maggiore verso l'universo femminile. Ha studiato psicologia ed ancora la studia, in quanto la ritiene un lungo viaggio che non ha fine.