La credibilità sta svanendo lentamente. È un termine in ritirata che lascia sempre più spazio al termine “ discredito “ , “ disistima “ .
Sembra oramai che non conti più essere credibili, forse perché la menzogna ha più appannaggio, offre più convenienza, dà risultati immediati, osceni ma immediati.
Quante volte abbiamo posto a noi stessi l’interrogativo: sarà una persona credibile? si può avere fiducia in lui/lei?
È come sparare sulla croce rossa, ed ultimamente a perdere la credibilità da parte dei cittadini, sono proprio i politici che dovrebbero tutelarli e rappresentarli.
Invece, è la sfiducia a farla da padrona.
Senza la “ credibilità “ che è uno dei pilastri di ogni società, come si può parlare di miglioramento del presente , del futuro?
Se ci guardiamo intorno, la sfiducia passa anche dai giornali, dalla tv, poca è riposta anche tra gli opinionisti che commentano spesso senza sapere e conoscere neanche il tema che si sta affrontando.
Chi non è credibile affonda nella miseria concettuale, culturale, esistenziale, diventa una sorta di zombie, che si aggira tra strategie e pensieri con poco senso.
Il voler apparire più che essere, quel nascondersi nella falsità, nella menzogna, è diventata una pratica, uno sport, attualmente praticato da molti, a discapito della buona fede altrui.
Poi ci sono i casi patologici, che si evidenziano in coloro che si convincono di essere quello che pensano, non in quello che, in realtà, sono.
La credibilità è diventata una sorta di stella cadente, che per altro non ci consente e non prevede nemmeno che qualcuno, al suo passaggio, possa esprimere un desiderio…
Immagine tratta dal web
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