Piove e le gocce fanno jazz sul balcone. La ringhiera sembra un pentagramma verticale, arreso.
Il fiato plumbeo della luna riscalda le stelle.
Sgozzano il buio fino in fondo, fino a quando nascerà un’alba appena munta dal mare. Il sole si tormenterà nella rugiada per un primo bacio del giorno.
La traiettoria della vita è la circonferenza: della terra, della luna, dell’O di meraviglia che veste le labbra di un bambino.
Poi anche il sole restituisce la vita e si fa ridicolo, anche lui. Sopravvive il giallo dei fari, il blu delle insegne, il verde e l’arancio dei bar e dei supermercati. I colori del commercio.
A me giunge solo il cigolio arrugginito dei sogni.
Quelli non ce la fanno a morire.
S’infilano nelle canzoni, nei profumi, nelle pagine.
C’è chi ha saputo confondere la morte nascondendosi nei sogni. Chi sogna più forte vive più a lungo.
Immagine tratta dal web
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