Ci chiediamo troppo spesso, che cosa ci da la vita. Mai, che cosa diamo alla vita.
La vita non è un mantello individuale, un rito personale, un regalo gratuito.
La vita quella vera, stringe le mani a chi ha bisogno, li aiuta, guarda negli occhi mai per terra.
La vita non è festeggiare il Natale, con ricchi regali, con false promesse davanti ad un altare.
La vita è donare.
Quante mani protese abbiamo schivato, uscendo da messa, dopo avere pregato.
Quante persone, in povertà, abbiamo lasciato sotto un pontile,tra vento, pioggia e freddo invernale.
Abbiamo pulito la nostra coscienza donando qualche spicciolo
di qua e di la, in ciotole a terra, cappelli allungati, sorrisi forzati.
Questa è la vita; un batter di ciglia, un lampo ed un tuono, una pausa breve, una spinta nel vuoto.
Vivere è un obbligo di civiltà, ma con decoro con dignità, senza nascondersi alla realtà.
Vivere è amore, è delusione, anche ricchezza e povertà.
Ma se si vive ai nascosti dalla società, si è relegati alla marginalità.
Arriva il Natale, diverso da tutti, allontana affetti, affetti e presenze, ci serve sul piatto la povertà.
Basta guardare più spesso alle spalle, a chi sta peggio eppur non si arrende, per ritrovare motivi di vita, di serenità.
Il prossimo anno lo vogliamo migliore, ma dipende da noi, dalla responsabilità.
Spero che quello che stiamo passando, ci insegni qualcosa, altrimenti sarà, un altro anno di infelicità.
Auguri a voi, madri, bambini, vecchi, fiori, animali, mari, montagne, neve, pioggia e temporali.
Speriamo che il sole non venga a mancare.
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