Ciao Lina, regista anomala e irripetibile

DI DOMENICO IANNACONE

La “controra” di Lina
Del suo cinema conosco a memoria pezzi interi di dialogo. Per tutte le volte che ho visto e rivisto i suoi film sarei in grado di recitarli senza sbagliare una pausa, un attacco.

Lina Wertmüller ha saputo dissacrare con ironia la parte arretrata di un paese maschilista e conservatore, demolendo gli stereotipi italioti con maestria senza pari. Una regista anomala e irripetibile nel panorama cinematografico italiano in grado di raccontare senza censure e senza ipocrisie le brutture e a volte la bellezza della vita.

Mi piace oggi ricordare il suo esordio in bianco e nero del 1963: “I basilischi”. Un ritratto sociologico del meridione, lucido e spietato. Una voce fuoricampo entra durante la “controra”nelle case e nella testa dei personaggi che animano un paese del sud e ne traccia le traiettorie, i pensieri nascosti, le furbizie e anche il proprio candore. La grandezza di Lina sta nel fatto di aver saputo entrarci lealmente in quelle case , senza sbirciare dal buco della serratura, senza elevarsi col proprio io giudicante, lasciando alla colpa e al perdono uno spazio di risurrezione.
#LinaWertmüller#

Immagine tratta dal web

 

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