DI ENZA BLUNDO
Abbiamo perso un grande e ineguagliabile artista che ha regalato emozioni e sorrisi a più generazioni.
Ricordo ancora il primo incontro che ebbi con Gigi Proietti quando nel 1980 si dedicò alla nostra città per salvare il Teatro Stabile di L’Aquila.
Frequentavo l’Istituto Magistrale e come tutte le altre classi fummo invitati a recarci in teatro per assistere al suo spettacolo: Uno nessuno e centomila di Pirandello. Rimasi molto colpita dalla sua bravura e ancor più dalla sua semplicità, simpatia e profondità d’animo quando a fine spettacolo ci incontrò in una saletta e si intrattenne con noi rispondendo ad ogni nostra domanda e curiosità. Mi è sempre rimasta nel cuore la sua definizione “Il teatro è la leggerezza della vita” che ho compreso sempre di più nel corso degli anni ed è struggente aver saputo che Gigi Proietti, che ha avuto un amore smisurato per il teatro, se ne sia dovuto andare mentre era in terapia intensiva per seri problemi cardiaci, sapendo che i teatri sono stati chiusi e considerati non importanti da queste misure sanitarie governative.

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