Ciò che siamo stati e non siamo più

DI RICCARDO ANCILLOTTI

Non vorrei dirlo a nessuno, ma a me non posso negarlo, anche se mi è sempre più indifferente chi invece finge di non porsi il problema.
Siamo stati tutti giovani, idealisti e per lo più imbranati nei rapporti interpersonali con l’altro sesso.

Siamo stati vittime e prede, anche se non sapevamo che quello fosse solo vivere e mettere insieme ricordi, che spesso arricchivano il bagaglio sentimentale di ognuno di noi.
Tutto ciò era rivoluzionario e rifuggiva il consumista concetto dell’avere e del dare, visto che era tutto talmente fugace da assomigliare a sogni che magari un giorno la vita avrebbe realizzato grazie ai nostri ideali di sincera libertà.
Di tutto questo resta poco, o niente nella società “androgena” che stiamo vivendo e sembra persino puerile ammettere che abbiamo fallito, perché la colpa è solo nostra e non della società, le necessità quotidiane, le famiglie e gli impegni che da sempre ci attanagliano.

La libertà non è, né oggi, ne ieri bere una birra in compagnia, ma la capacità di aprirsi con gli amici e confrontarsi con gli altri, non solo per gustare quel liquido amarognolo schiumoso, ricordarsi invece che esiste un filo diretto tra materia grigia e quell’organo che batte di contino: il cuore !

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