Il volto simile a vetro
in mille frammenti spezzato,
cammini lungo binari arrugginiti,
sotto un cielo rabbioso.
Nelle notti agitate e insonni,
quando l’ argine cede
in terra fangosa trasformato,
cerchi territori più sicuri
dove bruciare ceppi fumosi
per riscaldare il cuore.
L’ opulenza vuole ghermirti,
affondando gli artigli
nella tua sfiorita esistenza,
vincendo la resistenza
di difese abbassate,
in vorticosi giri di trottola.
Trattenuto sulla terra
dalla forza di gravità,
il presente filtrato dal passato,
tu sei altrove,
vestito a festa,
libero come rondine,
cuore facile da smacchiare.
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