Coda di cometa

DI ROBERTO DE PONTI

 

Sei sole,
in precario equilibrio
su infiniti universi,
architettura
di rituali passati
in alveari di compassione.
Falsi pretesti
risalgono in superficie,
nel susseguirsi
di ricompense e punizioni,
mentre balli
ritmi eterni,
in movimenti insensati.
Seduto, gli occhi chiusi
dalla colla dell’ indifferenza,
odo suoni modulati,
simili a sospiri di amanti,
mentre il pensiero svanisce,
come foglia cadente
nel rimpianto di una bocca.
In sondabile rappresentazione
l’ alito del presente
riscalda il passato,
e tu sei pietra, fiore,
in gesti di colore
rubi la luce,
sfiorando la felicità
nell’ intimo,
temendone il piacere.
Tra sussurri di spighe,
preludio di mietitura,
ci addentriamo in labirinti
affacciati su superate frontiere,
sfiorati da coda di cometa,
come piuma leggera.

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