DI MICHELE PIRAS
Alla fine la prima cosa bella di questo terribile 2020 sarà la caduta di Donald Trump.
E solo ad ascoltare le sue dichiarazioni da guerra civile, nelle ultime (speriamo) ore di questo infinito e delirante spoglio dei voti, conferma quanto sia inquietante quest’uomo.
Colpi di coda del populista sconfitto, in un Paese spaccato a metà, nel quale non si capisce se sia più triste vedere tante persone impoverite affidarsi a un grottesco pazzo o dover consegnare le sorti di mezzo Mondo a un personaggio opaco come Joe Biden.
Ma dopotutto è il terribile anno 2020, che ci ricorderà per sempre pandemie, morti e angosce che mai avremmo voluto ricordare.
Dunque (se così alla fine sarà) festeggeremo almeno questo.
La vittoria democratica negli Usa e la sconfitta di un uomo pericoloso, che ha governato per quattro infiniti anni il Paese più potente del Pianeta.
Augurandoci che sia l’inizio della fine, per il sovranismo fanatico d’oltreoceano e per i suoi figli e figliastri nel resto del Mondo.
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