Come disintossicare l’organismo

di Cristina Piloto (biologa/nutrizionista)

La scelta del cibo è determinante per il nostro benessere. Se consumiamo troppe sostanze che non riusciamo a digerire e che i sistemi addetti all’eliminazione (reni, fegato, polmoni, intestino, pelle e mucose) non riescono a smaltire adeguatamente, nel nostro corpo si accumuleranno tossine e sostanze di scarto che impediranno sempre di più la normale attività del metabolismo.

L’alimentazione moderna provoca uno squilibrio dell’intestino tenue, sovraccaricandolo di molecole alimentari maldigerite e di batteri nocivi. Tale squilibrio sarebbe responsabile del 90% delle malattie che hanno cause sconosciute (comprese allergie, intolleranze, infiammazioni cronico-degenerative) e sono resistenti ai trattamenti classici.

L’industrializzazione e la globalizzazione hanno fortemente modificato i metodi di coltivazione e l’alimentazione degli animali, cambiando così il valore dei cibi. La causa principale di questi disordini, di conseguenza, è l’incapacità dei nostri enzimi digestivi e delle mucine – glicoproteine presenti nelle secrezioni mucose intestinali – ad adattarsi all’alimentazione moderna.

Questo mancato adattamento favorirebbe l’aumentata permeabilità dell’intestino, con il risultato di permettere il passaggio nel sangue e nei tessuti di molecole nocive di origine alimentare e batterica.

Nei paesi occidentali, la maggior parte delle malattie infettive che colpiscono l’intestino è in genere sotto controllo, mentre le allergie alimentari e gli stati infiammatori idiopatici, cioè a eziologia sconosciuta, sono aumentati in modo esponenziale. Se l’intestino tenue è troppo permeabile, parecchi residui batterici e alimentari superano la parete intestinale e penetrano nel sistema circolatorio, per andare a sistemarsi in vari tessuti o parti dell’organismo, tra cui anche le articolazioni. In presenza di fattori genetici predisponenti, queste macromolecole possono favorire la comparsa di malattie infiammatorie croniche.

Come possiamo disintossicare allora il nostro organismo e prevenire tutti questi disordini, spesso non ben classificabili, che possono poi sfociare in patologie molto serie, come l’artrite psoriasica, il lupus eritematoso sistemico, la poliartrite reumatoide ad esempio, la fibromialgia ma anche l’acne, il morbo di Chron, la sindrome del colon irritabile, solo per citarne alcune?

Sicuramente evitando gli alimenti industriali confezionati, ricchi in oli idrogenati e generalmente sottoposti a temperature molto elevate.

Utilizzare metodi di cottura dolci, che non contribuiscono alla formazione di molecole mutagene (vapore, bollitura, in umido, saltato rapido), conservando continuamente del liquido di cottura (che inibisce in gran parte le reazioni che favoriscono la formazione di glicotossine, sostanze insolubili non digeribili e disfunzionali).

Ridurre (non eliminare) il quantitativo di cereali contenenti glutine, che può favorire fenomeni di infiammazione cronica. Prediligere i grani antichi, meno modificati e più tollerati, o l’avena, che ha un quantitativo di glutine inferiore rispetto ad altri cereali, e risulta più facile da digerire anche per chi è sensibilizzato a questo componente.

Limitare o evitare il consumo di prodotti lattiero-caseari, che aumentano i livelli di insulina nel sangue, predisponendo quindi a diabete di tipo 2, e incrementano anche il dosaggio di IGF-1 (Insulin Growth Factor), che è un attivatore tumorale. Inoltre, l’industrializzazione della produzione di latte e derivati ha contribuito a rendere questi alimenti sempre più dannosi per via delle variazioni apportate all’alimentazione bovina.

Consumare ciclicamente fermenti lattici (probiotici), microrganismi normali dell’intestino sano. L’apporto di questi fermenti bilancerebbe gli effetti dell’alimentazione moderna, che provoca spesso la formazione di una flora in putrefazione, trattenendo così molti batteri pericolosi.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che i probiotici agiscono su diversi meccanismi:
– Hanno un effetto benefico sullo sviluppo e la stabilità della microflora.
– Inibiscono la colonizzazione dell’intestino da parte di microrganismi patogeni.
– Regolano l’attività del sistema immunitario intestinale.
– Impediscono l’eccessiva attivazione del sistema immunitario, come nei casi di allergie o malattie infiammatorie dell’intestino.

Dato che i probiotici sono microrganismi sensibili all’acidità dello stomaco e devono conservare la loro vitalità per poter essere utili nell’intestino, sembrerebbero più efficaci se somministrati sotto forma di capsule enterosolubili, concepite perché possano sciogliersi nell’intestino e contenere un numero superiore al miliardo di batteri viventi. In caso si assumano le bustine orosolubili è bene sempre prenderle a stomaco vuoto, per impedire l’azione dei succhi gastrici sui batteri in esse contenuti.

L’assunzione tramite yogurt è più difficoltosa, ce ne sono alcuni terapeutici che contengono 10-15 miliardi di batteri a porzione e sembrano resistere meglio all’acidità dello stomaco, quando vengono assunti prima del pasto. Si può anche preparare lo yogurt in casa, scelta che garantisce un consumo rapido e quindi la presenza del maggior numero possibile di probiotici viventi.
Anche limitare il consumo di cibi eccessivamente acidi (carni, uova, zucchero raffinato, alcool, oli raffinati) e di sale da tavola, che a lungo andare possono provocare acidosi metabolica e stressare il nostro sistema-tampone, è un elemento chiave per disintossicare l’organismo. Tale sistema è costituito dal lavoro renale e nel rimettere in circolo sostanze minerali alcaline, tra cui calcio, magnesio e potassio, che si trovano soprattutto nelle ossa, ma anche in altri tessuti come cartilagini, denti e muscoli, ed ha il compito di portare sempre ad equilibrio il normale pH del sangue (che si aggira tra 7,32 e 7,42). Occorre invece avere predilezione per quegli alimenti come frutta e verdura di stagione, ricchi di sostanze alcaline.

Un’altra accortezza è quella di bere acqua tiepida o addirittura calda, durante il giorno, anche sotto forma di tisane o tè leggeri, in quanto aiuta la funzione gastrointestinale, stimola la digestione e la funzione renale ed è un rimedio utile contro la stitichezza, sostenendo in toto il metabolismo energetico.

Cambiare le nostre abitudini alimentari non è più, dunque, una questione di scelta, ma una necessità. Ci sono attualmente buone prospettive, dato che i consumatori sono meglio informati rispetto al passato, anche grazie a Internet. E forse avrà il suo peso, la consapevolezza che il nostro sistema sanitario ha ormai costi ingenti e un affollamento insostenibile, in parte dovuto alla continua crescita dei malati cronici.

Più consapevolezza e maggior conoscenza sono gli unici rimedi per garantirsi una salute duratura, adottando quanto più possibile uno stile di vita sano e responsabile.

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