Quando l’uomo e’ abituato a vivere in un certo modo, ha difficolta’ a capire che quel modo non e’ una cosa naturale, ma un artifizio antropologico, dato dalla volonta’ di migliorare il proprio stato di vita.
Chi e’ abituato ad andare in auto, difficilmente accetta di doverci rinunciare. Allo stesso modo di chi sa che ogni estate puo’ fare un periodo feriale e non vuole rinunciarvi.
Le questioni non sono mai corredate da un libretto di istruzioni. Sta solo alla nostra capacita’ di razionalizzare gli eventi per poi trarre le conclusioni adeguate.
Chi vuole che la scienza gli spieghi tutto, gioca sull’equivoco, perche’ la scienza e’ un’evoluzione continua della conoscenza e non un calcolo esatto inamovibile!
Se chi pretende questo e’ poi una figura politica, oppure un divulgatore seriale di notizie, magari pescate qua e là, allora lo scopo e’ evidente: creare confusione, per evitare che si scopra la sua inadeguatezza rispetto ai compiti chiamati a svolgere.
Perche’ siamo chiari non e’ la scienza che deve dare risposte alla popolazione, o almeno non solo, anche la politica razionalmente, deve farlo. Pena un grado di confusione di ruoli incolmabile, e di questo, non sentiamo davvero il bisogno.
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