Continuiamo a parlare di ecologia e cambiamenti climatici, ma nessuno pianifica un ambientalismo dei sentimenti

di Andrea Melis

Si parla di economia di guerra, di ecologia e cambiamenti climatici, ma nessuno pianifica un ambientalismo dei sentimenti.
Bisogna ridurre la plastica ma anche l’odio.
Abbassare di qualche grado il condizionatore o la caldaia, ma anche le emissioni di paura.
Si sciolgono i ghiacciai ma anche finiscono le amicizie, si sgretolano i matrimoni.
All’innalzamento del livello dei mari deve corrispondere quello dell’amore, della fratellanza, della luce.
Bisogna piantare alberi e teatri. Energia pulita e scuole. Ridurre la Co2 nell’aria e insegnare alla gente a respirare bene, profondamente, come i neonati quando dormono.
Serve usare meno le automobili e imparare a ballare.
Coltivarsi l’orto in casa e però viaggiare tutto il mondo.

Servono fonti alternative e poeti. Piste ciclabili e musicisti. Mezzi elettrici e baci

Bisogna camminare di più a piedi e ascoltare i vecchi e i bambini.

Serve consumare meno e sognare di più.
Un’umanità senza salvezza non può salvare la Terra.
Non puoi salvare un’ape o una formica se non sai come salvare te stesso.

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