Cosa siamo diventati?

DI RICCARDO ANCILLOTTI

 

Ma vi rendete conto cosa siamo diventati non appena abbiamo avuto l’energia elettrica e l’acqua potabile in casa, poi il riscaldamento per l’inverno, i mobili di formica, la stufa a gas, la lavatrice e ancora la “cinquecento”, la TV con un paio di canali e finalmente un bagno al posto delle vecchie latrine “a tonfo”!?

No, non e’ il vecchio tardo Medio Evo e neppure fine ottocento, o dopo la grande guerra. E’ una realtà molto più’ vicina, dove si camminava sulle strade sterrate, o bianche e dove le “banchine” erano reali, con mucchi di ghiaia in ogni slargo stradale, che serviva agli “stradini’ per riparare, con la pala, le buche che i temporali, più’ del saltuario traffico automobilistico, provocavano.

Avevamo bisogno di tutto; dai pasti quotidiani, al vestiario; soprattutto per i bambini che dovevano andare a scuola. Magari a piedi, indossando scarpe che si rovinavano rapidamente e noi le facevamo riparare da un calzolaio ambulante.
Avevamo, certo bisogno di tante cose, che oggi abbiamo e magari neppure ci facciamo più’ caso, ma non ci mancavano né l’amore per la vita, né’ l’umiltà, ne’ la solidarietà’ spontanea. In una parola, non ci mancava l’umanità non, come oggi invece,  che, quando va bene,  ci si riduce a fare qualche versamento da quattro soldi.

Discutevamo di tutto, dallo spillo, fino ai massimi sistemi. Conoscevamo i nostri limiti e quasi nessuno si ergeva a sapientone. Anche perche’ veniva subito sputtanato e rientrava nelle righe !
Chi di noi studiava, era un po’ invidiato da chi non aveva la possibiltà di farlo e doveva solo lavorare, ma l’amicizia vera ci rendeva tutti uguali! Tutti bisognosi di crescere e diventare “gente”. Ovvero essere una comunità che lavora, vive e vuole migliorarsi come tale.

Nessuno che pensasse di essere un “capo”, che oggi chiameremmo leader, perche’ non ci serviva e sapevamo bene cosa aveva voluto dire avere un “Duce”.
La Storia, la conoscevamo tramite chi l’aveva vissuta e subita: i nostri genitori e nonni.
Chi veniva da fuori a lavorare veniva accettato come uno di noi. Non come succede oggi dove i braccianti agricoli stranieri sono per lo più considerati carne da macello…

Chi aveva delle buone idee e non il denaro, trovava chi gli dava fiducia. Ed era quasi sempre un semplice direttore di una piccola banca di paese, che sapeva giudicare le persone per quanto fossero oneste e serie.
Oggi no!
Oggi, contano le conoscenze la tua disponibiltà a fornire favori di scambio.
Insomma, a diventare un piccolo “mafiosetto”, per chi ha bisogno di allargare i propri “affari” per lo più’ poco leciti…

Ma queste sono ormai cose che sappiamo tutti e magari ne usufruiamo per accelerare una pratica, ottenere un piccolo appalto od avere una spinta giusta per un colloquio di lavoro.
Ma sapete qual’e’ il problema?
Che ci siamo convinti che questo sia il modo giusto di vivere in società!
Perche’ la società deve aiutare, i più furbi; che chiameremo “intraprendenti”, poiché e’ più moderno e legale! E legale, si sa, e’ tutto ciò che i soldi e le conoscenze possono!

Ritornando, quindi, alla domanda iniziale; cosa siamo diventati ? Io direi che siamo i complici delle raffinerie di droga materiale e morale che gravitano tutte dove sta la feccia fascista, consumista e capitalista.!
Ed i peggiori sono quelli che si inventano, a turno di essere no-vax, o no – mask, mentre sono cresciuti a Coca Cola, merendine e grassi saturi.

Muoiono dal caldo se non hanno un condizionatore d’aria e, quando  scoprono la testa è l’unica volta che si tolgono la maschera che portano da sempre come se per loro fosse sempre   carnevale !
Più’ fessi di così…

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