DI SIMONA MAZZEO
Quelli che oggi negano tutto e si oppongono alle restrizioni saranno i primi a lamentarsi poi se i casi dovessero aumentare a dismisura additando gli altri per presunti errori.
A costoro che si pavoneggiano adesso come impavidi sfidanti del virus chiedo la gentilezza di scrivere una loro rinuncia alle cure se dovessero averne bisogno a causa del Covid.
Agli stessi chiedo di rispettare le morti degli anziani e non sminuirle, perché anziano non vuol dire moribondo. L’anzianità è la quarta fase della vita e tutti meritano di viverla fino in fondo.
Fra quelli che oggi sono anziani ci sono anche uomini e donne che hanno superato guerre e fame al cui cospetto l’obbligo di indossare una mascherina e di stare lontani sono sacrifici assai più blandi.
Le conseguenze economiche negative di eventuali ulteriori chiusure non devono far passare la vita in secondo piano e farci diventare cattivi.
Se scoppiasse una guerra non andremmo a scuola, non potremmo fare feste, non avremmo lavoro.
Siamo comunque fortunati perché vivi, forti e capaci di adattarci e reinventarci.
Ma dobbiamo restare umani e mettere l’amore e non l’interesse al primo posto.
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