Covid: superficialità e consumismo, porteranno la terza ondata

DI MICHELE PIRAS

Diamola per sicura la terza ondata, dopo il tana liberi tutti di questi giorni (e se continua così).

Com’era sicura la seconda ondata, dopo l’estate e mentre in troppi, sedicenti luminari e politici, ancora negavano persino l’evidenza.

E diciamo pure che il Governo ha sbagliato a lasciare che si tornasse alla zona gialla, proprio adesso, proprio nei luoghi dove gli assembramenti sono pressoché inevitabili, per condizioni strutturali e per esperienza.

Perché purtroppo, a fronte di una maggioranza di persone che si auto limitano, che rispettano regole, loro stessi e gli altri, siamo costretti (di nuovo) a registrare migliaia di italiani, in tutto il Paese da nord a sud, accalcarsi nei centri commerciali, nelle vie dello shopping e nei locali della movida.

Superficiali, ha ragione Gino Strada.

E’ questo il punto preciso.

Decenni di turbo consumismo ci hanno trasformato alla radice e reso meno capaci di discernere.

E allora il punto non è più la repressione della libertà, alla quale in troppi hanno rinunciato da tanto tempo, ma confonderla con la sfrenata necessità di acquistare e festeggiare.

E allora il punto non sono i nostri cari, ma il cenone coi nostri cari, il punto non è il natale ma i regali di natale.

Ed è tristissimo, perché c’è troppa gente che ha perso la vita, la famiglia, il lavoro.

Bisognerebbe semplicemente fare in modo che questa cosa passi e non ripeta mai più.

E basterebbe evitarli, i luoghi che iniziano a sovraffollarsi.

E pazienza per lo spritz, lo shopping e i cenoni.

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